dal 1999 testimone di un’evoluzione

A Simple Life

(CG)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.85:1 – DD 5.1 (ita, cin), 2.0 (ita, cin)

Col passare dei mesi continua ad essere sempre più allettante questa collana patrocinata dalla Tucker Film, prodotta e distribuita da CG Home Video. Dopo il primo film pubblicato, l’italiano “Rumore bianco”, sono arrivati (e con enorme felicità li abbiamo accolti) i bellissimi “Departures” (recensito di recente), “Poetry” ed ora questo gioiello cinese imperdibile, “A Simple Life” diretto dalla cinonipponica Ann Hui, che dopo una lunga carriera è arrivata al grande successo internazionale.

Questi sono solo alcune delle dichiarazioni dei maggiori critici italiani su questo film: “La relazione d’amore tra i due, piena di senso dell’umorismo e di piccoli gesti di complicità, è il poemetto di Ann Hui dedicato agli invisibili trasfigurati da un’aura di santità. Mariuccia Ciotta, Il Manifesto”, “Nel mio cuore di spettatore ha lasciato il ricordo più emozionante. Paolo Mereghetti, Corriere della Sera”, “Una storia che sa andare al cuore dello spettatore in modo diretto, senza orpelli di alcun genere, rivelando una grande attrice. Emanuele Rauco, www.cinematografo.it”, “Una lezione di compostezza e raffinata gestione dei sentimenti da un’instancabile osservatrice della vita umana. Emanuele Sacchi, www.mymovies.it”, “Parla allo spettatore con spontaneità, talvolta con innocenza. Pier Maria Bocchi, Cineforum”, “Davvero questa è una storia che arriva all’anima solo girando intorno ai corpi, i segni visibili, a fior di pelle, del vissuto. Ann Hui segue le trasformazioni, i passaggi di tempo. Eppure, quelli che incrociano il suo sguardo sono tutti corpi vivi, animati dalla profondità dei legami e dei sentimenti, che rimangono e si accrescono, a dispetto del venir meno delle forze. Aldo Spiniello, www.sentieriselvaggi.it”, “Una tenera ode al tempo che passa. Justin Chang, www.variety.com”. Il dvd è sotto ogni aspetto vincente, grazie soprattutto al master video originale utilizzato, di ottima qualità globale; durante la visione abbiamo notato solamente qualche lievissimo segno di compressione digitale e in alcuni passaggi, brevissimi, qualche solarizzazione delle sfumature. Audio anch’esso convincente e di altissima resa, soprattutto per quanto riguarda le due codifiche in Dolby Digital 5.1, che poi è la codifica originale utilizzata nelle sale. Sezione extra ben strutturata ed interessante: da non perdere su tutti il making of (11’) e lo speciale (12’). Menzione di chiusura per la curata fascetta – dove all’interno troviamo alcune note sulla regista – e per tutti gli elementi di contorno (packaging, stampa sul disco, menù).

VOTO:    5   

data pubblicazione: 11/2012