Cronache dalla sala – Il 3D per rilanciare il cinema
Passata la rivoluzione del sonoro e del colore, dei formati panoramici e del Dolby era da tempo che non si muoveva qualcosa di concreto sul grande schermo.
La nuova sfida delle industrie cinematografiche per rilanciare la voglia di cinema si chiama cinema digitale e 3D.
In attesa dell’imminente “L’era glaciale 3” in 3 dimensioni, la maggior parte delle sale cinematografiche italiane si sta attrezzando per iniziare un’importante stagione invernale; le premesse per una nuova rivoluzione ci sono tutte anche se il grande dubbio ovviamente rimane: quanto potranno durare la passione e l’interesse per questa novità?
Contaminato dalla cultura consumistica dell’upgrade tecnologico, anche il cinema sembra aver sentito finalmente il bisogno di rinnovare il proprio sistema per garantire ai propri consumatori nuovi e moderni prodotti. Dopo un mezzo secolo di tentativi e di flop, dove il 3D non è mai riuscito realmente ad attecchire, la stagione 2008/2009 sembra essere quella del definitivo grande inizio.
Il successo di prodotti come “Viaggio al centro della terra”, “Mostri contro alieni”, “San Valentino di sangue” e “Coraline”, hanno convinto gli esercenti a investire soldi (da un minimo di 80.000 a un massimo di 150.000 euro per sala) sulla nuova piattaforma digitale, una sorta di videoproiettore ad alta definizione. La tecnologia odierna sembra finalmente matura per proporre un prodotto credibile e di buon livello. In sostanza davanti all’obiettivo del proiettore digitale, viene montato uno speciale schermo chiamato ZScreen che collegato al sistema RealD, consente la visione tridimensionale combinandosi con uno schermo argentato (che sostituisce quello bianco classico) e l’occhiale passivo .
A questo punto il proiettore digitale viene settato completamente via software, una volta creato un profilo ad hoc per la sala attraverso misurazioni specifiche, viene collegato ad un server dove sono archiviati i contenuti organizzati (solitamente film e trailer) in apposite playlist. Il server invia al proiettore il flusso video e al processore audio (un Dolby CP650) il flusso audio digitale non compresso.
Finora le proiezioni dei film 3D di questa stagione sono state convincenti, le premesse non mancano e lo sviluppo è solo agli inizi. La tecnologia di oggi targata con lo standard risolutivo 2K (1920 righe verticali per 1080 orizzontali pari 2.073.600 pixel), è destinata ad essere aggiornata al rialzo, di recente infatti la Texas Instruments ha già annunciato lo sviluppo di un DLP 4K.
Nella curiosa attesa di osservare la reazione del pubblico nel lungo periodo, la nostra speranza è quella di vedere sviluppata questa tecnologia anche e soprattutto come una nuova ed interessante forma creativa e non solo come un mero fenomeno da baraccone.
data: 06/08/2009