Due o tre cose che so di lei (2)
(CG)
DATI TECNICI: 16:9/ltbx 2.35:1 – DD 2.0 dm (ita, fra/ita/ing)
“L’attenzione di Jean-Luc Godard nei confronti della psiche femminile si è sempre contraddistinta per la sottigliezza e delicatezza di uno sguardo che con un solo colpo d’occhio ne avrebbe colto ogni genere di sfumatura, pur rimanendo nella più quieta discrezione. Questa volta è il turno di Juliette, interpretata da una delle tante femme fatale del regista, Marina Vlady, soltanto lievemente percossa dalla frenesia della contemporaneità e del consumismo: ella ne soccombe, senza, tuttavia, uscirne distrutta o completamente annichilita.
Sembra quasi, infatti, che la sua sia una cosciente involuzione verso uno stato d’animo piatto e algido, in cui Godard proietta la sua disillusione nei confronti della corsa al benessere economico: non a caso c’è dell’evidente simbolismo in quest’opera, dalla donna che allude alla città, una Parigi brulicante di quei viventi “già morti” al significato sociale del comportamento di Juliette. A prostituirsi sono lei e la città stessa, entrambe per assecondare le esigenze della società capitalistica.” incipit dell’analisi critica di Elvira Del Guercio per Cinefilia Ritrovata.
La prima edizione Ripley’s era ottima (qui la nostra recensione) ma ovviamente non poteva avere a disposizione il master recentemente restaurato nel 2016 realizzato grazie al supporto del CNC partendo dal negativo originale sotto la supervisione di Willy Kurant e realizzato da Eclair (per la parte video) e L.E. Diapason (per la parte sonora). Questa nuova e recente edizione CG Entertainment surclassa indubbiamente la precedente, soprattutto grazie a questo nuovo master, più preciso nel taglio (visto che il precedente era leggermente tagliato nei quattro lati) e con una migliore definizione, una cromia calibrata, una stabilità maggiore, in una parola… perfetto! Fortunatamente troviamo anche, per completezza storica, il doppiaggio italiano anche se sappiamo essere pesantemente alterato rispetto alla traccia audio originale che come documento storico dell’opera deve essere presente. Nel complesso, audio e video promossi a pieni voti! Purtroppo perdiamo per strada quasi tutti gli extra presenti nell’edizione RHV oltre al libretto cartaceo di approfondimento. Qui come contenuto speciale abbiamo solamente un’intervista realizzata nel 2005 che in realtà è uno scambio di opinioni sul film tra Freddy Bauche e Dominique Paini (13′). L’edizione è validissima sul fronte tecnico ma un po’ deludente nel comparto extra, anche se la qualità del restauro fa dimenticare tutte le mancanze!
VOTO: 4,5
data pubblicazione: 02/2025