Godzilla -1
(PLAION)
DATI TECNICI: 16:9/ltbx 2.39:1 – DD 5.1 (gia, eng)
Il mito di Godzilla è planetario, uno dei simboli cinematografici del Giappone che ha da subito riscontrato un enorme successo al box office. Gli Stati Uniti non potevano lasciarsi scappare questa gallina dalle uova d’oro e nel corso dei decenni si sono appropriati del personaggio realizzando opere con una qualità piuttosto altalenante. Il mito nasce nel 1954 grazie all’intuizione geniale di Ishirō Honda: fu un enorme successo e con questa opera nacque proprio un sottogenere, Kaiju Ega (cinema dei mostri). La filmografia del Godzilla al cinema è talmente vasta che per fare ordine è consigliato suddividere le varie opere in fasi (anche se il termine “ere” sarebbe più corretto). L’era Shōwa va dal 1954 al 1975 ed è composta da ben quindici film, molti diretti dallo stesso Honda, ma non tutti imperdibili. Dopo una decina di anni di pausa il mostro gigante torna e parte l’era Heisei (1984-1995) e con “Il ritorno di Godzilla” la continuity fa tabula rasa di tutti i precedenti film visto che si ricollega direttamente al prototipo del 1954. Nel 1999 la Toho fa ripartire di nuovo una nuova fase, denominata “Millennium”, serie fondamentalmente antologica composta da altri sei film che si conclude con “Goijra – Final Wars” nel 2004. Nuovo reboot nel 2016 con il quasi capolavoro “Shin Godzilla” diretto da Hideaki Anno e Shinji Higuchi – autori della serie anime Neon Genesis Evangelion – e così debutta la quarta era, Reiwa, ad oggi ancora in corso. Ultimo titolo di questa era è proprio questo “Godzilla Minus One” diretto da Takashi Yamazaki, uscito nelle sale giapponesi nel 2023. Per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere anche i film prodotti e distribuiti da alcune major americane, il pessimo di Roland Emmerich (nel 1998), il bellissimo di Gareth Edward (nel 2014) che è anche il primo titolo della saga Warner Monsterverse nel quale è presente anche il mostro gigante a stelle e strisce King Kong, composta ad oggi di 5 titoli (4 con la presenza di Godzilla).
“Godzilla Minus One è […] un film sul riscatto, quello di una generazione, di un popolo. È un film su una frattura generazionale, perché sottolinea la presa di distanza con le scelte che caratterizzarono il Giappone degli anni della Seconda guerra mondiale. Lo fa anche attraverso il suo protagonista, a tutti gli effetti un antieroe che va contro l’ideale nipponico, incarnato dal sacrificio estremo in nome della Patria. Il riscatto di Kōichi diventa così riscatto collettivo, nel momento in cui la sua vergogna viene attenuata, fino ad annullarsi, dal netto rifiuto della guerra e dei suoi orrori. […] Tutto, in Godzilla Minus One, gira attorno all’uomo. Alla complessità dei suoi sentimenti e al difficile rapporto con la dimensione politica e sociale, mai così contorta come in Giappone. Ed è qui, in questo umanesimo di fondo, in questa attenzione ai personaggi, allo sviluppo narrativo, che sta il cuore pulsante di Godzilla Minus One e la grande differenza con le versioni statunitensi. […] Certo, Godzilla Minus One non è perfetto. Non ha, per esempio, il coraggio radicale che aveva Shin Godzilla, dove Anno portava le sue ossessioni politiche in un film a suo modo sperimentale, folle, che ragionava sulle idiosincrasie del Giappone contemporaneo innanzitutto da un punto di vista politico, ideologico e persino amministrativo. Ma rimane comunque uno splendido esempio di cinema allo stesso tempo intelligente e d’intrattenimento.” Estratti della recensione di Andrea Fontana per Fumettologica (qui per leggere la recensione integrale).
Edizione Plaion “internazionale” visto che sono presenti tre pre-menu, uno per ogni Paese (Italia, Regno Unito, Francia). Le grafiche della fascetta e dei menu sono curatissime ma l’edizione DVD presenta solamente il film senza alcun contenuto aggiuntivo. Riversamento in formato DVD impeccabile partendo da un ottimo master video originale fornito direttamente dalla giapponese Toho. La qualità di riproduzione video e audio è decisamente superlativa, da massimo dei voti senza il benché minimo dubbio! Nota di merito anche per il comparto sonoro che ci offre una codifica Dolby 5.1 coinvolgente, con un’eccellente separazione dei canali, un uso ben calibrato dei surround e del canale subwoofer dedicato alle basse frequenze. Il film lo si può vedere o in lingua originale giapponese con sottotitoli in italiano, francese e inglese ma la versione doppiata in inglese purtroppo non presenta alcuna traccia sottotitoli. Nonostante qualche mancanza è un’edizione da avere e collezionare!
VOTO: 3,5
data pubblicazione: 01/2025