dal 1999 testimone di un’evoluzione

I maestri del tempo (2)

(CG)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.66:1 – DD 2.0 (fra)

Arriva nel catalogo CG Entertainment un grande film d’animazione, I maestri del tempo, un lungometraggio adattato dal romanzo L’orfano di Perdide di Stefan Wul che racconta la storia di Piel, un ragazzino perduto su un pianeta selvaggio. Capolavoro della cel-animation [la pratica di disegnare personaggi a mano su fogli di celluloide trasparente, ndr], il secondo film di René Laloux, dopo Il pianeta selvaggio (Premio Speciale al Cannes Film Festival del 1973), si distingue per l’universo grafico ricco, poetico e futuristico che Mœbius (Jean Giraud) ha apportato alla pellicola.

Come Il pianeta selvaggio dieci anni prima, la progettazione de I maestri del tempo si è svolta nell’arco di diversi anni, dai primi schizzi alle finiture finali. “Si tratta di progetti a lungo termine per due ragioni”, spiega Ellen Schafer, direttrice delle operazioni di catalogo presso ARGOS FILMS e CITE FILMS. Da un lato perché lavorare su un universo visivo così ricco richiede tempo, e soprattutto richiede l’impiego di numerosi tecnici per produrre i disegni manuali. E dall’altro perché René Laloux aveva grandi difficoltà a finanziare i suoi film.»

René Laloux iniziò a lavorare su I maestri del tempo nel suo studio di animazione ad Angers ma, a causa della mancanza di fondi, decise di spostare il processo creativo in Ungheria [n.d.r.: aveva già trasferito la produzione de Il pianeta selvaggio a Praga per ragioni di budget ]. “È stato positivo perché gli ha permesso di finanziare il film e lavorare in un paese rinomato per l’animazione, ma ha anche aggiunto una serie di complicazioni. Nel film, saltiamo di pianeta in pianeta, ci sono universi aridi, umidi, floreali, disegnati da una cinquantina di tecnici diversi, provenienti da due paesi distinti… Ciò crea inevitabilmente difficoltà in termini di qualità e omogeneità dell’animazione.»

Il restauro de I maestri del tempo – realizzato dai tecnici dei laboratori Eclair – non ha cercato di cancellare le imperfezioni di un film la cui bellezza sta proprio nei dettagli. E, a volte, nei suoi piccoli difetti. “Quando restauriamo il film, vediamo, come diceva Cocteau, i piccoli “errori di ortografia” che rendono il cinema umano e artigianale. Siamo molto sensibili a questo aspetto che vogliamo mantenere eticamente per non appianare il lavoro, per armonizzarlo, spiega Ellen Schafer. Ad esempio, in cinque occasioni abbiamo riscontrato un problema focale, il che significava che l’immagine non era del tutto nitida. Inizialmente ci siamo chiesti se avremmo potuto risolvere il problema con gli strumenti digitali, ma alla fine abbiamo deciso che era normale mantenere questi piccoli errori umani. Dopotutto, ci sono ancora 1.200 sfondi e 70.000 cels dipinti manualmente da persone diverse!»

I maestri del tempo è stato restaurato in 4K su iniziativa di CITE FILMS in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna e con l’ausilio della digitalizzazione del CNC.

Che dire… Grazie al recente restauro torna in forma smagliante in home-video italico il cult firmato da René Laloux in collaborazione con Moebius. Siamo di fronte ad una qualità di riproduzione tecnica altissima, sia per il video sia per il sonoro. Peccato che non siano stati inseriti alcuni contenuti speciali ma solo un testo inserito nell’interno della fascetta. La prima edizione RHV offriva un numeroso ed interessante materiale come il trailer originale, il cortometraggio di Renè Laloux (Les Escargot, 10’), il making of con interviste al regista, a Moebius e al produttore Michele Gilet per una durata di ben 40 minuti. Ottima edizione ma non è purtroppo quella definitiva.

VOTO:    4   

data pubblicazione: 03/2025