dal 1999 testimone di un’evoluzione

Il cinema… in fuga da se stesso!

King Kong, non di soli extra vive un film…

Ormai i film di oggi si auto celebrano ancor prima della loro uscita, dando per scontato che basta investire miliardi di dollari per assicurarsi subito l’appellativo di “cult”.

Accade con King Kong, il lungo e noioso kolossal di Natale che ancor prima di uscire nelle sale cinematografiche piazza sul mercato home video una confezione da due dvd intitolata”King Kong: Peter Jackson’s Production Diaries”, un cofanetto della Universal in special edition con un art-book di 52 pagine, 54 diari di produzione, 4 stampe speciali e oltre 3 ore e mezza di interviste e di riprese sul set.

Non sarebbe il caso di vedere il prodotto prima di comprarne la sua auto consacrazione?!!

Alle grandi major non basta più rimpinzare film mediocri con lussuosi cofanetti multidisco chiamati “collector’s edition”, ora gli extra anticipano addirittura il film!

La Universal all’indomani dell’uscita del film nelle sale sbatte sul mercato home video un doppio dvd traboccante di extra.

Il cinema, e lo dimostrano chiaramente queste operazioni di marketing, è sempre più interessato all’apparenza e sempre meno alla sua essenza.

Ormai gli autori della settima arte si stanno sempre più cimentando nella struttura dei menù interattivi piuttosto che nella stesura di una valida idea cinematografica.

Non esiste più il presente nel cinema.

Mesi di rumorose anteprime, servizi e trailer e poi, poco dopo l’uscita nelle sale (la cosa meno importante per un film), subito a confezionare il cofanetto cult, stracaricandolo di documentari, interviste, tagli… e chi più ne ha più ne metta.

Le grandi case di produzione, un po’ come gli illusionisti, grazie ad abili strategie, sembrano voler distogliere l’attenzione dal trucco… dal vero problema.

E il vero problema è che questo cinema è in fuga… in fuga da se stesso, ormai divorato dalla retorica e dalla paura di prendere posizioni non sa più mordere, graffiare e dire la sua.

E’ così che King Kong di Peter Jackson, un’opera cinematografica lunga, noiosa e dimenticabile, ha la presunzione di premiarsi con un bel cofanetto cult, ancor prima di essere recensito. Talmente sicuro di sé e del fatto che basta investire miliardi in marketing per assicurarsi premi, incassi e gradimenti.

(c) photo: Universal Studios

data: 24/12/2005