dal 1999 testimone di un’evoluzione

Ingmar Bergman – Il cinema perde l’anima

E’ scomparso Ingmar Bergman

Dall’amatissima isola di Fårö ci ha improvvisamente salutati uno dei più grandi cineasti del mondo. Dalla pace e dalla tranquillità assoluta del suo ritiro (viveva in quest’isola addirittura dal 1967) il grande Ingmar Bergman, all’età di 89 anni, purtroppo ci lascia ma se pensiamo al suo immenso testamento artistico, passiamo velocemente dalla tristezza ad una amara ma sana consapevolezza… che tutte le sue opere e tutte le sue emozioni continueranno ad essere dentro di noi! Se percorriamo velocemente il cammino della sua Opera possiamo subito capire quanti “pezzi di Storia del Cinema” ha realizzato il regista svedese. Già dai primi lavori si potevano scorgere i temi e le forti sensazioni che il regista viveva in prima persona e che poi sfogava, a volte con rabbia a volte con dolcezza, in tutto il suo Cinema…
E se i suoi grandi Capolavori rimangono tali come Il posto delle fragole, Fanny e Alexander, Sussurri e grida, Il settimo sigillo, La fontana della vergine, anche opere che per tutti questi anni sono sempre state viste in maniera superficiale dalla critica, ma soprattutto dal pubblico devono assolutamente essere riconsiderate, come per esempio Persona, forse uno degli esempi più fulgidi della filmografia del regista svedese, di sicuro il più sperimentale.

Fece il salto di qualità nel 1941, scrivendo il testo teatrale “La morte di Kasper”, che finì sotto gli occhi del produttore Stina Bergman (solo omonimo), il quale si rese conto delle potenzialità del ragazzo e lo mise a ridar vita a testi zoppicanti scritti da altri. Vista l’occasione che gli capitava per le mani, Ingmar si ricordò di aver scritto anni prima un copione, lo riprese, lo riscrisse e lo presentò al produttore, che ne fu entusiasta e lo affidò ad Alf Sjöberg. Questi iniziò il lavoro, ma si ritrovò particolarmente occupato per le ultime riprese, così affidò al giovane Ingmar il compito di dirigerle. Si trattava di Hets (Spasimo), era il 1944 ed era nato artisticamente un gigante del cinema.
“… man mano che avanza nella sua carriera e affina i propri mezzi espressivi, il cinema di Bergman conquista spessore e complessità, fascino e intensità, e soprattutto una capacità di verità e di bellezza che è solo dei più grandi.” Paolo Mereghetti

Le bandiere davanti alla casa del cinema di Stoccolma sono state abbassate a mezz’asta, in segno di lutto. ”Non c’e’ giorno in cui i film di Bergman non siano programmati nei festival in tutto il mondo”, ha sottolineato Cissi Elwin, la direttrice della cineteca svedese. Il regista e attore americano Woody Allen, ha ricordato Ingmar Bergman come ”un amico”, ed ”il migliore regista” che lui abbia mai visto. Nel 1978 Allen aveva realizzato ”Interiors”, il suo primo film drammatico fortemente ispirato ai temi e allo stile bergmaniano.
Nel corso della sua carriera Bergman è stato anche regista teatrale, e considerava il teatro come “una sposa fedele” al contrario del cinema, da lui visto come “una grande avventura, un’amante costosa ed esigente”.

«Mi metterò a tavola con il fucile carico e se qualcuno si avvicina per farmi gli auguri, sparo!» disse per scoraggiare qualsiasi visita da parte delle autorità svedesi. «Mi sveglio alle sei – disse raccontando la sua giornata – faccio colazione, poi ascolto musica, tranquillamente, da solo. Non parlo con nessuno. E del resto sull’isola non c’è nessuno con cui parlare. Poi scrivo fino a pranzo: dormo fino alle tre. Quindi mi metto a vedere qualche vecchio film nel mio cinema privato».
I suoi film preferiti erano: La dolce vita di Federico Fellini, Le vacanze di Monsieur Hulot di Jacques Tati e Karl e Kristina di Jan Troell. Apprezzava molto il cinema di Steven Spielberg, ma non quello rarefatto e “terribilmente triste” dello scomparso Michelangelo Antonioni.

Era l’ultimo grande e vero maestro del cinema e noi lo immaginiamo così, che lentamente si allontana mentre saluta il mondo intero, in un fotogramma in bianco e nero con le luci firmate dall’eterno amico Sven Nykvist.

“La verità è che io vivo sempre nella mia infanzia, giro negli appartamenti in penombra, passeggio per le silenziose via di Uppsala, mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l’enorme betulla a due tronchi. Mi sposto con la velocità di secondi. In verità, abito sempre nel mio sogno e di tanto in tanto faccio una visita alla realtà”.

FILMOGRAFIA ESSENZIALE

1946 CRISI
1948 LA CITTA’ NELLA NEBBIA
1949 SETE
1951 UN’ESTATE D’AMORE
1952 DONNE IN ATTESA
1953 MONICA E IL DESIDERIO
1953 UNA VAMPATA D’AMORE
1954 UNA LEZIONE D’AMORE
1956 SORRISI DI UNA NOTTE D’ESTATE
1957 IL SETTIMO SIGILLO
1957 IL POSTO DELLE FRAGOLE
1958 ALLE SOGLIE DELLA VITA
1958 IL VOLTO
1960 LA FONTANA DELLA VERGINE
1960 L’OCCHIO DEL DIAVOLO
1961 COME IN UNO SPECCHIO
1962 LUCI D’INVERNO
1963 IL SILENZIO
1964 A PROPOSITO DI TUTTE QUESTE SIGNORE
1966 PERSONA
1968 L’ORA DEL LUPO
1968 LA VERGOGNA
1969 PASSIONE
1971 L’ADULTERA
1972 SUSSURRI E GRIDA
1973 SCENE DA UN MATRIMONIO
1976 L’IMMAGINE ALLO SPECCHIO
1977 L’UOVO DEL SERPENTE
1978 SINFONIA D’AUTUNNO
1980 UN MONDO DI MARIONETTE
1982 FANNY E ALEXANDER

data: 01/08/2007