dal 1999 testimone di un’evoluzione

L’arte di vincere

(Sony Pictures)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.85:1 – DD 5.1 (ita, ing)

“Moneyball è uno straordinario film sullo sport, ma a cui l’etichetta di genere sta stretta. E’ esso stesso una metafora dell’ossessione tutta americana per vincenti e perdenti. Tratto da una storia vera, il film di Bennett Miller è capace di mantenere la promessa di uno spettacolo intelligente e popolare allo stesso tempo: è quella che quasi tutte le major, negli ultimi anni, hanno costantemente tradito, in favore di una spettacolarità fracassona e infantile. Si sente forte, nei dialoghi e nella struttura potente ed epica, la mano straordinaria di Aaron Sorkin, lo sceneggiatore di The Social Network, che proprio durante le riprese del film di Fincher, è stato coinvolto nella riscrittura del copione di Moneyball. C’è tutta la crudeltà dell’America nei suoi dialoghi pungenti e nelle sue vittorie effimere. E’ un paese di sconfitti quello che descrive Sorkin. Che racconti la politica, la fondazione di Facebook o lo sport professionistico, i suoi personaggi sono malinconici e solitari. Mettono in gioco se stessi, ma sembrano condannati dalla stessa audacia della loro visione. Brad Pitt è ancora una volta eccellente, nel ruolo di Billy Beane. Il suo modo di recitare sotto le righe, lasciandosi scivolare il personaggio sulle spalle è perfetto per Billy Beane e gli regala una forza tutta interiore. Nelle rughe d’espressione e nello sguardo aperto, rassegnato si sente tutto il peso del suo passato. Jonah Hill è sorprendente e indovinato, nel primo ruolo serio della sua carriera. Philip Seymour Hoffman si ritaglia la piccola parte dell’allenatore scorbutico, in un film che non lascia molto spazio ai caratteristi, per concentrarsi sulla coppia di protagonisti. Dopo il bell’esordio di Capote, Miller si è ritrovato a dirigere, quasi per caso, questo progetto pensato da Soderbergh e passato per due sceneggiatori, prima di trovare in Aaron Sorkin il suo vero padre. Negli Stati Uniti ha avuto un successo limitato, come tutti quei film che mettono in discussione dalle fondamenta lo spirito americano, mostrandone le crepe più profonde. I distributori italiani hanno scelto per Moneyball, il titolo più semplice “L’arte di vincere”. Come al solito non hanno capito nulla: qui non si tratta di vincere sul campo, quanto di comprendere l’amarezza di un sistema che produce frustrazioni ed insicurezze, anche in chi ha giocato la sua sfida più grande.”

Scusate la lunghezza della citazione, ma condividiamo in toto l’arguta critica che ha realizzato Marco Albanese nella pagine web del suo imperdibile blog stanzedicinema.com/! La Sony Pictures come sempre realizza un prodotto perfetto sotto ogni punto di vista, soprattutto tecnico. Il film è riversato nel corretto formato cinematografico e con codifica anamorfica, con un’altissima resa seppur ci siano alcune flessioni, soprattutto per quello che riguarda la definizione orizzontale con lievi effetti di squadrettamento o di flickering digitale (per esempio la maglia di Hoffman nella scena del dialogo con Pitt). La sezione audio non è da meno offrendoci due codifiche 5.1 eccezionali, con un encoding perfetto dal primo all’ultimo secondo, una codifica che sa essere dolce e ammaliante ed estremamente potente quando utilizza i canali surround ed il canale subwoofer. Resa identica (non sempre accade) tra le due codifiche. Sezione extra interessante, da non perdere! Troverete infatti un breve filmato con gli errori sul set (3’, spassosissimo!), tre scene eliminate, un filmato dedicato al vero Billy Beane (15’), un making of (19’) ed alcuni trailers Sony. Peccato per la fascetta all’interno del box rimasta tristemente bianca anche se la grafica è stupenda, come del resto i menù realizzati con gusto raffinato utilizzando spezzoni del film, musicati ed estremamente coinvolgenti. In definitiva: un dvd (e un film) da avere senza riserve!

VOTO:    4.5   

data pubblicazione: 05/2012