L’ultimo degli ingiusti
(CG)
DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.85:1 – DD 5.1 (orig)
Dopo il documentario-capolavoro “Shoah” del 1985, Claude Lanzmann torna a quasi trent’anni di distanza sul tema dell’Olocausto, centro nevralgico della sua filmografia, con questo “L’ultimo degli ingiusti”, presentato al Festival di Cannes edizione 2013 ed ora pronto per approdare in tutte le vostre case grazie a questa nuova e valida edizione CG Entertainment. Prendiamo in prestito alcuni passaggi del bellissimo articolo che Giuseppina Manin scrisse sulle pagine del Corriere della Sera proprio da Cannes: “Lanzmann mette al centro del suo film la figura controversa di Benjamin Murmelstein, rabbino e ultimo presidente del Consiglio degli ebrei di Terezin, il «ghetto modello» dove convogliare gli ebrei più facoltosi in cambio dei loro beni.
«Ho incontrato Murmelstein a Roma nel 1975, quando stavo preparando Shoah – racconta Lanzmann, 88 anni -. Mi interessava parlare con lui di Terezin, per me l’apice di crudeltà e perversione nazista. Sapevo che, per il suo ruolo nel consiglio del campo e per esservi tornato vivo, era considerato un personaggio ambiguo, un traditore, un collaboratore di Eichmann. Tanto che lui stesso, rovesciando il titolo del libro di Schwarz, si definiva con amaro sarcasmo “l’ultimo degli ingiusti”. Ascoltando la sua storia, ho scoperto un uomo di grande onestà morale e intellettuale. Con i nazisti non aveva mai spartito nulla. Non era un collaboratore, solo un disgraziato costretto ad accettare la perversa logica che obbligava gli ebrei ad amministrare la macchina di morte dei campi. Un uomo pratico, coraggioso, capace di far leva sui punti deboli dei suoi aguzzini. I nazisti avrebbero voluto fare di lui una marionetta, ma lui aveva imparato a tirare i fili da solo». Così bene che, sfruttando la passione di Eichmann per i soldi e patteggiando il denaro gli americani, riuscì a strappare dal campo e far emigrare 121 mila ebrei.”. Il lungo documentario (tre ore e quaranta minuti) è stato girato in digitale ed è stato agevole per gli esperti dell’authoring riversare questo materiale per la versione casalinga in formato dvd; è proprio grazie a questo ottimo materiale di partenza che ci troviamo di fronte ad un riversamento perfetto, con immagini sempre nitide e definite e nemmeno l’ombra della benché minima e fastidiosa compressione digitale. In alcune scene i responsabili tecnici del dvd hanno optato per una sovrimpressione delle diciture più lunghe; nonostante sia una pratica che normalmente condanniamo per mantenere l’integrità dell’opera in questo caso è stata giusta e corretta per semplificare la lettura del testo ed aiutarne la comprensione. L’unica traccia presente è quella originale 5.1 (dove vengono utilizzati l’inglese, il tedesco ed il francese), validissima con un buon bilanciamento dei dialoghi ed una più che convincente separazione dei canali. Ma non è finita qui visto che è presente anche una bella e lunga intervista al regista Lanzmann (43’) realizzata da Sky Arte, senza dubbio illuminante ed interessante. Ottima cura per packaging, fascetta e menù, un documentario che è già diventato un classico ed un perfetto compendio al precedente Shoah in un dvd perfetto.
VOTO: 5
data pubblicazione: 02/2015