dal 1999 testimone di un’evoluzione

Pazza di gioia

(RHV)

DATI TECNICI: 1.37:1 – DD 1.0 (ita)

Pazza di gioia di Carlo Ludovico Bragaglia è una commedia “telefoni bianchi” ed ora cercheremo di approfondire questo sotto genere, da tanti anni rimasto nel dimentcatoio. Dal booklet interno: “Il film si apre al centro del fatidico luogo di incontro, un hotel di lusso. Gli arredi delle pellicole d’epoca sono spesso al centro delle stori diventando veri e propri protagonisti, non per niente il genere dei “telefoni bianchi” viene definito anche “cinema déco”. Lo sfarzo e il lusso così come le automobili e il telefono, appunto, sono simbolo di una nuova rinascita e crescita.”. Il suo nome, innanzitutto, deriva dalla presenza di telefoni di colore bianco nelle sequenze dei primi film prodotti in questo periodo, simbolo di un – effimero ed illusorio, ma ben volentieri ostentato dal regime – benessere sociale: uno status symbol. Altra definizione data a questi film è cinema déco per la forte presenza di oggetti di arredamento che richiamano lo stile in voga in quegli anni. L’ambientazione borghese, invece, si rifà esteticamente alle commedie cinematografiche statunitensi, in particolar modo a quelle di Frank Capra, senza dimenticare però l’imponente presenza musicale (rigorosamente nostrana): per la prima volta emerge l’importanza delle canzonette d’epoca, lanciate e rese celebri al cinema e trasmesse poi dalla radio (o viceversa), grazie alla collaborazione tra Cinecittà (complesso nato a Roma nel 1937) e l’EIAR (1928). estratto dall’articolo di Carmen Cremasco, clicca qui per leggerlo in versione integrale.

Meritoriamente la Ripley’s Home Video ridà nuova vita a questa pellicola che ha rischiato seriamente nel 1988 di essere perduta per sempre. Il master utilizzato per questa edizione DVD è stato ottenuto da una scansione SDI da un lavander 35mm fortunosamente stampato dal negativo originale nel 1998 dopo interventi di decolliquazione che ne hanno permesso il salvataggio in extremis. La colonna è stata trascritta da un positivo 35mm doppia banda stampato nello stesso anno. Purtroppo gli interventi di decolliquazione non hanno potuto salvare parti del negativo originale che sono andate irrimediabilmente perdute. Alcune sono state recuperate da un controtipo con sottititoli bulgari di 4a generazione e inserite nel master che vedrete. Stessa cosa dicasi per la colonna sonora. Gli interventi di decolliquazione sono stati possibili grazie alla supervisione del dottor Carlo Cotto di Cinecittà e realizzati presso lo Studio Cine di Roma ove sono stati stampati i materiali di preservazione 35mm. Il master Beta Digitale è stato realizzato da Video Master di Roma. Il film è stato fortunosamente salvato grazie a una distrazione del magazziniere che non ha dato seguito all’ordine – del 1988 – di distruzione del negativo decomposto. La collana Perduti nel Buio con questo titolo arriva al numero 8 ed è una collana mese dopo mese sempre più preziosa per la memoria storica e cinefila del nostro paese. Come sempre la casa romana ci regala un’edizione grandiosa: il riversamento presenta una qualità altissima anche se all’inizio notiamo un quadro leggermente traballante, ma consideriamo sempre il fatto che il film era quasi perduto per sempre. Ogni tanto affiorano qualche graffio e sporco ma nulla di grave mentre una menzione particolare va all’ottimo bilanciamento della luminosità e della scala dei grigi che ci regala una visione casalinga decisamente convincente. La colonna sonora è con codifica dual mono e anche se alcuni passaggi sono leggermente disturbati nell’insieme non possiamo che promuoverla. I menu e i sottomenu li abbiamo trovati piuttosto essenziali, in linea con il rigore austero ed anch’esso essenziale delle grafiche adottate per fascette e booklet. Non abbiamo dati certi che il film qui riversato sia la prima versione proiettata nelle sale nel marzo del 1940, in molti database viene riportata una durata di 78’ mentre la durata del film qui riversato corrisponde a 64’ circa. Nota positiva la presenza dei sottotitoli in inglese. Tra gli extra segnaliamo la presenza di un’intervista all’attrice Maria Denis (14’) estratto da “Il Club di Cineclassics” andato in onda il 26/05/1999 in concomitanza con la trasmissione del film su un canale satellitare.

VOTO:    4   

data pubblicazione: 10/2020