dal 1999 testimone di un’evoluzione

I disperati di Sandor

(Rarovideo)

DATI TECNICI: 16:9/2.35:1 – DD 1.0 (ita)

Da tempo annunciato è finalmente uscito questo cofanetto atteso da migliaia di cinefili affamati di cinema proveniente da tutto il mondo. In questo caso è interamente dedicato al grande regista ungherese Miklós Jancsó con due opere di metà anni Sessanta, I disperati di Sandor del 1966 e L’armata a cavallo dell’anno successivo. Al momento non sembra esistano versioni restaurate di queste due pellicole ma questo box è ulteriormente problematico visto l’utilizzo per entrambi i film di master provenienti da pellicole italiane, cosa evidente fin da subito dai titoli di testa. Il box in elegante plastica trasparente è impreziosito da una fascetta stampata anche internamente e contiene ovviamente i due dischi ed un interessante libretto d’approfondimento storico a cura di Bruno Di Marino mentre sono completamente assenti extra di qualunque tipo. Poco curati anche i menù, realizzati senza la necessaria cura grafica che si meritavano il regista ungherese e le sue due opere.

Per quanto riguarda il primo film la pellicola italiana utilizzata è piuttosto rovinata, instabile, piena di graffi, sporchi e spuntinature che rendono piuttosto difficile la visione. Il formato cinematografico panoramico Agascope almeno è stato rispettato, da questo punto di vista un importante valore aggiunto, e altro aspetto fondamentale è la durata integrale dell’opera di circa 86’ che corrisponde alla durata originale dell’opera di 90’ (anche se alcuni fonti riportano una fantomatica versione di 95’ ma non siamo riusciti a reperire informazioni certe). Altra importante mancanza la traccia in lingua originale, infatti è presente solamente quella con il nostro doppiaggio con codifica monofonica.

Problematico anche il dvd dedicato al film L’armata a cavallo: anche per questo film siamo di fronte ad un riversamento digitale da pellicola italiana non restaurata e con bassa definizione, piena di graffi e sporchi ed un quadro piuttosto impastato e instabile. Buono però il bilanciamento dei grigi e la luminosità, però quest’ultima non sempre perfetta. Aspect-ratio anche qui mantenuto e durata integrale di 90’ circa (86’ considerando la riduzione PAL del 4%). Passando al sonoro qui abbiamo sia la traccia doppiata in italiano che quella originale in ungherese e russo: la prima è a tratti disturbata ma con voci sempre molto ben intelligibili, quella originale è registrata ad un volume generale più basso ma con meno rumore di fondo.

Un cofanetto con più ombre che luci, ma al momento in Italia è l’unica occasione per rivedere e studiare il cinema di questo fondamentale regista.

VOTO:    2   

data pubblicazione: 06/2018