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Il mestiere delle armi: recensione ed… una sopresa

Nella abituale sezione recensioni troverete il resoconto completo del test effettuato sull´ultimo film di Ermanno Olmi, il bellissimo Il mestiere delle armi.
La sorpresa è invece un´intervista esclusiva per i lettori di DVD italy webzine ad uno degli attori del film, Sergio Grammatico, che nel film interpreta Federico Gonzaga. Ecco l´intervista (ma la troverete anche inserita nella recensione):

INTERVISTA ESCLUSIVA A SERGIO GRAMMATICO

Innanzitutto ci piacerebbe sapere come si è trovato a lavorare a questo film, considerando anche il notevole salto, dal teatro regionale ad una coproduzione europea.

A parte le enormi differenze che ci sono tra teatro e cinema, dove nel teatro un attore si può preparare la parte anche diversi mesi prima, qui in questo caso, a parte lo spaesamento generale, la cosa più difficile è stata quella di dover imparare le battute la sera prima delle riprese. Io non ho mai letto la sceneggiatura del film, la sera prima ricevevo il foglio delle battute. Poi magari il giorno dopo, visto il perfezionismo del regista, le battute che avevo erano già completamente stravolte.

Ci può raccontare come è il maestro Olmi sul set?

Devo ammettere che Ermanno Olmi è una persona unica… e non lo dico perché mi ha scelto per un suo film. Lo dico perché già dal primo giorno in cui lo conobbi, dal provino e per tutta la lavorazione del film è stato una persona squisita. Mi ha certamente migliorato come attore facendomi capire dove sbagliavo ma soprattutto mi ha dato importanti consigli su come affrontare la vita… vere e proprie perle di saggezza.
E poi rimaneva con noi anche dopo le riprese, mangiava, scherzava… sicuramente non è uno di quei registi snob ed altezzosi.
Prima di lavorare con lui a Il mestiere delle armi avevo solo visto La leggenda del santo bevitore e mi era piaciuto. Ma concordo sul fatto che con questo film ha rischiato parecchio, e sono contento che abbia avuto un buon successo anche di pubblico.

Il ricordo migliore e quello peggiore sul set

Quello positivo, anche se per alcuni aspetti potrebbe essere negativo, è stato il giorno che ho recitato nella mia ultima scena, una delle ultime dove io parlo con Giovanni De Medici sul letto. Ricordo volentieri il momento subito dopo la mia ultima battuta, dove Olmi è partito con un fragoroso applauso, mi ha abbracciato e fatto i complimenti. Sicuramente questo è il ricordo più bello che conservo, mentre quello brutto è senza dubbio la scena dove ero dentro alla carrozza. Forse non ero in piena forma ma ricordo che era frustrante quando l’aiuto regista veniva e mi diceva che bisognava rifare la scena perché non era quello che il regista voleva ottenere. Già la situazione era scomoda: la carrozza era autentica ed era trainata non dai cavalli ma da un furgoncino. I ciottoli di Mantova non erano comunque comodi ed io, ogni volta che dovevo rifare la scena, ero sempre meno concentrato.

Che difficoltà ha trovato ad interpretare un personaggio così scomodo e soprattuto recitare in un film ambientato nel 1500?

Il personaggio di Federico Gonzaga non era facile, soprattutto dovevo rendere credibile una persona negativa, piena di ombre… in definitiva un personaggio negativo. E tutto questo lo dovevo rendere credibile anche con i gesti, con i movimenti e gli sguardi. Spero di aver fatto un buon lavoro.
Per quanto riguarda il periodo non ho avuto grosse difficoltà grazie all´ottimo lavoro della troupe e della produzione. I costumi, le armature, e ogni minimo particolare era curatissimo e dettagliatissimo… sembrava di essere veramente nel 1500, quindi su questo aspetto non avuto nessun tipo di problema. Il problema maggiore forse l´ho avuto quando c´erano delle scene con Hristo Jivkov perchè lui recitava in bulguro mentre le mie battute erano ovviamente in italiano.

Conosce il formato dvd? Se sì, ci dia un suo parere su questa nuova tecnologia.

Sì la conosco anche se devo ancora acquistare il lettore. Ma ho già avuto la fortuna di guardare un film in dvd e devo dire che le differenze tra la VHS sono enormi. Penso proprio che la videocassetta sia già un formato obsoleto. Grazie al dvd possiamo gustarci il film come si dovrebbe vedere: in widescreen e con un’ottima qualità audio/video, per poter apprezzare tutti gli aspetti e i minimi particolari di un film.

Il dvd, secondo lei, fa bene o male al cinema, visto che alcuni registi hanno snobbato questa tecnologia, affermando che un film esiste solo al cinema?

Assolutamente contrario. Il bello del dvd è innanzitutto il fatto che non perde di qualità negli anni ed anche perché può essere utilizzato come strumento di cultura cinematografica. Se voglio rivedere una scena di un film, col dvd posso. Se voglio collezionare i grandi classici del cinema, o solo per poterli vedere, come devo fare? Una volta c’era la videocassetta, ora c’è il dvd, chissà cosa ci riserverà il futuro ma secondo me è importantissimo avere la possibilità di poter assistere ad un film anche in casa. Ovviamente la visione cinematografica non potrà mai essere ricreata in una casa ma il dvd è veramente un aspetto positivo per il cinema, soprattutto per il fatto che la qualità è veramente ottima.

In conclusione: un film che sta aspettando in digitale?

Beh, sicuramente Blade Runner. Uno dei miei film preferiti e visto che ancora non c’è sul mercato un’edizione degna del mito di questo film, aspetto trepidante la Special Edition annunciata da tempo.

Grazie per il tempo che ci ha concesso e in bocca al lupo per il futuro!

Crepi, e un in bocca al lupo anche a voi di DVD italy

data: 17/01/2002