dal 1999 testimone di un’evoluzione

Io sono leggenda! O meglio… ci provo!

I film commerciali di dubbio livello si vestono da cult movie proponendo finali alternativi prima dell’uscita in home video.

Il marketing, non sapendo più che pesci pigliare, rispolvera la vecchia regola che se fai una versione director’s cut con un finale alternativo sicuramente il prodotto acquista valore. Non potendo avere l’oro si prende un pezzo di plexiglass e lo si spruzza di vernice dorata… per il pubblico di oggi questo, purtroppo, basta per accaparrarsi al volo il dvd dallo scaffale.

Nel bene e nel male, quella gran perla di Blade Runner oltre a tracciare un solco tra la grande fantascienza e quella mediocre, crea la moda del director’s cut, ovvero il taglio artistico voluto dal regista contro i voleri della “malvagia” distribuzione.
Oggi questa regola, diventata un luogo comune, è stata trasformata in un’esca per pescare ancora più quattrini.

Con un incasso planetario di 582 milioni di dollari “Io sono leggenda”, centrato il suo primo obiettivo commerciale del grande schermo, si appresta ad uscire sul mercato home-video con un finale alternativo (casualmente) già fruibile su internet.

Incuriositi dalla notizia abbiamo visto il fantomatico finale.
Risultato: è molto più brutto e sgonfio dell’originale!
Ma la cosa che più sconforta è vedere quanto questo finale alternativo più che una scelta artistica sembri piuttosto una messa in scena preparata ad arte dalla produzione per lanciare il cofanetto ultrachic.

Il director’s cut è prerogativa dei registi che hanno qualcosa da dire, per Francis Lawrence (regista del film) che fino all’altro ieri dirigeva i videoclip di Britney Spears e di Justin Timberlake, forse non è ancora venuto il momento.

data: 18/03/2008