dal 1999 testimone di un’evoluzione

La figlia dell’inganno

(Dynit)

DATI TECNICI: 1.37:1 – DD 1.0 (spa)

Dopo i primi due titoli – I figli della violenza ed Estasi di un delitto, già recensiti – in quest’occasione potete trovare quattro nuove recensioni delle ultime uscite che la Dynit ha dedicato alla Buñuel Collection, vale a dire quelle di aprile di Salita al cielo e L’angelo sterminatore e di maggio con Viridiana e La figlia dell’inganno. Altri capolavori buñueliani che si aggiungono alla collana, partiamo con le recensioni tecniche, in attesa della prossima emissione della casa bolognese dei titoli di giugno: l’attesissima riedizione di Nazarin e Una donna senza amore.

1.37:1 – DD 1.0 (spa) Secondo film del regista spagnolo uscito nel 1951 (l’altro è Salita al cielo) è anch’esso misconosciuto nel nostro paese, e grazie alla Dynit possiamo sopperire a questa imperdonabile mancanza. E’ considerato uno dei film “alimentari” del regista ma, come recita la confezione del dvd, “non privo di raffinatezze e molto amato da Buñuel” stesso. Il regista affermò che il titolo originale “La hija del engaño”, scelto dai produttori, fuorviò il pubblico spagnolo che disertò in massa le sale; meglio secondo lui il titolo “Don Quintin el amargao” che aveva scelto, anche perchè molti non sono al corrente che questo “La figlia dell’inganno” è in realtà prima un omaggio alla pièce di Carlos Arniches ma anche un remake di uno dei primi film prodotti da Buñuel nel 1935. Molti studiosi e critici non considerano molto quest’opera, solo il nostro Alberto Farassino fa una puntuale analisi, prontamente inserita nel libretto interno alla confezione, dove tra le tante curosità si viene a conoscenza che Buñuel amava Orizzonti di gloria di Kubrick e Persona di Bergman, ma che odiava Roma città aperta di Rossellini e non riuscì a terminare la visione del Casanova di Fellini. Il dvd è ben realizzato, master originale leggermente “zoomato” nei titoli di testa. La resa è sufficiente, buona la compattezza generale anche se leggermente “impastata” mentre i neri sono troppo “coprenti”. Ottima invece la resa dell’audio spagnolo, unica traccia presente.

VOTO:    2.5   

data pubblicazione: 06/2009