dal 1999 testimone di un’evoluzione

Corazzata spaziale Yamato

(Yamato)

DATI TECNICI:16:9/ltbx 1.66:1 – DD 2.0 (jap), 1.0 (ita)

E’ uno strano destino quello toccato a Yamato. Quando venne messa in onda per la prima volta nel 1974, questa serie TV ottenne un’accoglienza piuttosto tiepida e incolore ma, dopo il lungometraggio riassuntivo del 1977, che si piazzò inaspettatamente come più grande “box office” giapponese, divenne uno degli anime più amati degli anni Settanta. Conosciuta in Italia attraverso l’edizione americana “Starblazer”, che ha cambiato i nomi dei personaggi e della stessa astronave, ribattezzata “Argo”, e ha apportato alcune lievi censure, “Uchuu senkan Yamato” costituisce uno dei capisaldi dell’animazione fantascientifica nipponica. Autore del soggetto è ancora una volta Leiji Matsumoto famoso per Capitan Harlock e Galaxy Express 999 che qui però combina la sua arte e la sua poetica, con quella di un altro pioniere del cinema d’animazione giapponese, Yoshinobu Nishizaki. L’animazione appare oggi fortemente datata, ma nel 1974 era quanto di meglio si potesse aspettare da uno studio indipendente quale era la West Cape. Forse anche per questo Yamato ha un che di diverso dalle successive produzioni che recano la firma di Matsumoto. Diverso il character design, vero marchio di fabbrica del mangaka, ma soprattutto diversi gli scenari e le atmosfere; l’universo di Yamato è certamente meno epico, meno metaforico di quello di Harlock/999, ma più vicino al clima cavalleresco-militare di Gundam. Ritroviamo tuttavia i temi cari all’autore: il viaggio attraverso lo spazio (qui segnato da un conto alla rovescia di un anno), lo spirito di sacrificio degli eroi, il patriottismo terrestre che si identifica ancora una volta con il patriottismo giapponese simboleggiato dall’astronave che reca il nome del primo agglomerato della penisola nipponica. E ritroviamo anche i personaggi macchietta come la bionda principessa dello spazio, il dottore perennemente ubriaco, il robot tutto fare ma giocherellone. La saga di Yamato ha partorito ben 3 serie da 26 puntate ciascuna, uno special televisivo e 5 film cinematografici, l’ultimo dei quali (Yamato, l’ultima battaglia) fu all’epoca un kolossal dell’animazione paragonabile solo, per sforzo produttivo, all’Uccello di fuoco di Tezuka. Peccato che con il proseguire della saga le vicende si siano fatte sempre più ripetitive, inverosimili e annoianti; la Yamato è stata ridotta più volte ad un colabrodo e più volte è tornata come nuova, alcuni personaggi sono morti e risorti, come il Capitano Okita che è tornato in vita nell’ultimo capitolo, e i nemici hanno più volte cambiato bandiera dichiarando in questo modo la loro psicologia di cartapesta. Ancora oggi molti fan dichiarano che avrebbero preferito che la Saga si fosse fermata al secondo serial (che verte della guerra contro L’Impero della Cometa, forse l’apice raggiunto da Yamato) altri invece, non ancora sazi di battaglie “al largo dei Bastione di Orione”, chiedono che i loro beniamini tornino a solcare i mari dello spazio. La macchina del cinema è in fondo la stessa in ogni paese e così i loro desideri sono stati ascoltati. Con l’arresto del produttore Nishizaki i diritti del cartone sono tornati completamente in mano a Matsumoto che pare abbia avviato la produzione di una nuova serie ambientata dieci anni dopo l’ultimo film. Per la povera Yamato non è mai tempo di pace.

Introduzione tratta dal sito “Animangaplus – www.animangaplus.it

I FILM DELLA SAGA

1) Corazzata Spaziale Yamato (130 min. 1977): Riassume la prima serie.
2) Addio Yamato (151 min. 1978): Pubblicato prima della seconda serie, sostanzialmente la trama é la stessa, con qualche piccola differenza.
3) Yamato, il nuovo viaggio (98 min. 1979): Anno 2201, ad un mese dalla fine della guerra contro l’Impero della Cometa, la Yamato e le navi di Dessler si trovano a fronteggiare una razza aliena che vuole impadronirsi di Gamilas ed Iskandar, mentre dalla nube di Magellano giunge un misterioso SOS.
4) Yamato per sempre (148 min. 1980): Anno 2202, gli alieni minacciano di far esplodere la Terra con un’enorme bomba se non verrà dichiarata la resa. L’unica via di scampo é trovare il detonatore e disinnescarlo.
5) Yamato, l’ultima battaglia (160 min. 1983): Anno 2203, Acquarius, il pianeta dell’acqua, minaccia la Terra. L’ultimo viaggio della Yamato, in un vero e proprio colossal d’animazione.
RECENSIONE TECNICA
Il dvd della Yamato, uscito più di un anno fa, è decisamente buono. Il formato video è presentato nel corretto 1.66:1 con funzione anamorfica e della qualità, nonostante gli anni trascorsi (più di venti!) possiamo ritenerci più che soddisfatti. Abbiamo comunque notato durante la riproduzione del dvd alcuni passaggi con il quadro visivo leggermente traballante e alcune sporcizie e strappi presenti sulla pellicola originale.
La configurazione audio è sufficiente. Per l’italiano abbiamo una traccia in monofonia con il doppiaggio, probabilmente realizzato per l’occasione, ed invece una traccia in Dolby Stereo per la lingua giapponese. Anche se entrambe sono ben registrate, è da preferirsi quella giapponese, più incisiva e con le voci più abbinate agli effetti ed alle musiche.
I contributi speciali non sono numerosi ma piuttosto interessanti: da non perdere il trailer originale per le sale giapponesi, una scena eliminata (6’30”), alcune schede tecniche di approfondimento sulla nave Yamato e sui vari velivoli presenti nel film, oltre, in chiusura, ad alcuni trailer della Yamato Video.
La casa milanese ha pubblicato anche un cofanetto che racchiude i cinque film della saga.
L’edizione da noi testata è assai convincente ed allettante anche per l’appassionato che si volesse affacciare solo ora, su una delle saghe televisive e cinematografiche più famose del Giappone. L’unico appunto è che forse ci saremmo aspettati un po’ più di cura e attenzione, sia in fatto di contenuti speciali che in termini di elementi di contorno come confezione e menù, un po’ troppo statici e spartani.

VOTO:    3.5   

data pubblicazione: 05/2007