dal 1999 testimone di un’evoluzione

Cronache dalla sala – “Terminator ai Caraibi”

Tra sequel e cianfrusaglie un’altra estate da dimenticare.

Un’altra estate calda sta per arrivare, se le spiagge si riempiono di turisti, i cinema si riempiono di cianfrusaglie filmiche. Seconda scelta, fondi di magazzino e prodotti scaduti rappresentano il ciarpame di riciclo pronto a invadere le multisala, condizionate dall’aria e dalla distribuzione d’oltreoceano che spingendo l’acceleratore sul dio consumo ha portato anche il nostro paese a nutrirsi di cinema da grande schermo per tutto l’anno.

Sempre più lontani i tempi in cui la pausa estiva serviva per ricaricare quella voglia di cinema che con la nuova stagione e con i primi freddi sarebbe giunta insieme alla riapertura delle scuole.
Il presente è altra cosa, l’estate 2009 si riempirà di prodotti che già si raccontano dal titolo: “Una notte da leoni”, “La rivolta delle ex”, “Baby mama”, “Una notte con Beth Cooper”, “La ragazza del mio miglior amico”, “Il superpoliziotto del supermercato”, per non parlare poi di brutti fantasy come “Moonacre – I segreti dell’ultima luna” o di horror impolverati e osceni come “Martyrs” o “Borderland – Linea di confine”.

Disastri annunciati, film dimenticabili, prodotti datati (alcuni anche 2007), sono i disonesti riempitivi che servono a tenere in piedi una stagione dove gli unici due veri piatti forti (commercialmente parlando) sono rappresentati da “Transformers 2” (26 giugno) ed “Harry Potter e il principe mezzosangue” (15 luglio). Ovviamente due seguiti per entrambi i colossal, tanto per non dimenticare che lo spettatore deve essere ben nutrito di piatti riconoscibili e rassicuranti.
La serialità di prodotti sul grande schermo e i continui maldestri rifacimenti di vecchi classici, stanno continuando a portare via ossigeno ad una macchina sempre più arida e sempre meno meravigliosa.
Come in una catena di montaggio tutto deve essere ri-prodotto, d’altronde è più facile investire sul seguito di una storia che ha già incassato piuttosto che rischiare su una nuova.

Un recente esempio è “Terminator Salvation”, episodio numero quattro della saga iniziata da James Cameron nel lontano 1984; il nuovo episodio diretto da McG, un nome che assomiglia tanto al marchio di una bibita gassata, rappresenta il classico stereotipo di colossal costoso, girato bene ma che non aggiunge nulla ad una saga che doveva terminare almeno due puntate fa.
“Terminator Salvation” è un tipico riciclo di tanti generi di fantascienza che creano un evento ma non costruiscono una storia.

Per finire con i sequel di stagione, questa volta nostrani, da non dimenticare il funesto cine-cocomero volume due; dopo “Un’estate al mare” (giugno 2008) quest’anno la premiata ditta Vanzina e soci ci regala “Un’estate ai Caraibi”, ennesimo film allo sbando dove la demenza è sempre più fuori controllo.

Per gli incerti sulla scelta dei titoli consigliamo tanto un bel tramonto sul mare, non costa ancora nulla, fa bene allo spirito… ed è pure in 3 dimensioni!

data: 15/06/2009