dal 1999 testimone di un’evoluzione

La leggenda di Kaspar Hauser (2)

(CG)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.85:1 – DD 5.1 (ita), 2.0 (ita)

Vero e proprio ufo nel panorama italiano, Davide Manuli – milanese classe ’67 – si è fatto conoscere grazie al premio vinto per la sceneggiatura di “Girotondo, giro attorno al mondo” uscito come film nel 1998 mentre l’opera seconda, “Beket”, arriva nel 2008 al Festival di Locarno. Dopo una breve collaborazione con il regista italo americano Abel Ferrara firma la sua terzia regia nel 2012, “La leggenda di Kaspar Hauser”.

“All’interno del cinema italiano contemporaneo Davide Manuli è un alieno. Se c’è una lezione da imparare al termine della visione de La leggenda di Kaspar Hauser, opera terza del regista presentata in anteprima mondiale all’International Film Festival di Rotterdam nella sezione Spectrum, è che Manuli è un corpo estraneo nel sistema produttivo dell’Italia di oggi: una verità già sottolineata con forza dal folgorante esordio Girotondo, giro attorno al mondo e, quattro anni addietro, da Beket, e che viene ribadita senza possibilità di smentita alcuna dall’ora e mezza (o poco meno) durante la quale si dipana la vicenda del giovane Kaspar, giunto dal mare e destinato a riappropriarsi del regno di suo padre. Proprio con Beket le similitudini appaiono più chiare, a partire dalla scelta delle location e dall’utilizzo della fotografia: mentre però nel rileggere in chiave personale Aspettando Godot Manuli optava per un percorso di movimento, con i due protagonisti impegnati in una sorta di road-movie surreale e al di fuori della spazialità, mettendo mano alla storia di Kaspar Hauser, giovane che meravigliò e impietosì la Germania del primo Ottocento (e al quale ha già dedicato una pietra miliare del cinema Werner Herzog nel 1974), la scelta sembra direzionarsi verso una riflessione accorta e sagace sulla stasi.” Raffaele Meale, Quinlan.it.

I tre film sono da poco stati ripubblicati dalla CG Entertainment con ottime edizioni rimasterizzate, tutto il processo è stato direttamente supervisionato dal regista stesso. La qualità tecnica è ovviamente disomogena, visti i numerosi anni che passano dal primo al terzo film. L’opera prima, in versione director’s cut (1h 20’55” -> 84’) è stata correttamente riversata con l’aspect ratio originale di 1.33:1 ed è stato mantenuto lo stupendo stile visivo dell’opera. Anche per il DVD di Beket il formato video è quello quadrato 4:3 – 1.33:1 peccato che le immagini siano riquadrate nel formato 1.85:1 quindi è inevitabile la perdita di definizione vista la mancanza della codifica anamorfica. Questo è il più debole dei tre titoli in fatto di resa video, ma risulta ottimo il bilanciamento del bianco e nero. Per il film più recente la differenza di resa video è evidente, qui è eccellente nel formato 1.85:1 e con codifica 16:9 anamorfica. Ottima anche la traccia audio codificata 5.1. Facciamo anche un veloce excursus sui contenuti speciali: per “Girotondo” segnaliamo l’ottima “selfie intervista” (12’), per “Beket” l’intervista a Rick Cluchey (attore e amico di Samuel Beckett) mentre per “Kaspar Hauser” da non perdere il making of (28’). Un terzetto di DVD utile per studiare ed approfondire il cinema di Davide Manuli, decisamente originale e senza compromessi, con edizioni impreziosite da bellissime fascette.

VOTO:    4,5   

data pubblicazione: 09/2023