dal 1999 testimone di un’evoluzione

L’albero degli zoccoli (3)

(Dynit)

DATI TECNICI: 4:3 – 1.37:1 – DD 2.0 (ita, bergamasco)

Dynit Luce – Collezione Ermanno Olmi

Dynit e Luce Cinecittà hanno siglato un accordo per pubblicare i grandi classici italiani, un catalogo di film che compongono una vivida fotografia della storia del nostro cinema. La prima release, uscita a luglio 2022, ha visto protagonisti due autori importanti come Liliana Cavani con tre titoli e soprattutto Ermanno Olmi, uno dei grandi maestri assoluti del nostro cinema, con ben cinque titoli. Titoli che abbiamo minuziosamente recensito a livello tecnico. L’assetto editoriale è praticamente identico per tutti e cinque: ottima realizzazione grafica della fascetta, box trasparente, all’interno un mini libretto di approfondimento a cura di Andrea Fontana (molto interessante), serigrafia sul disco a colori e nessun extra tranne per “L’albero degli zoccoli”. Questa collana promette molto bene, e nelle varie recensioni capirete il perché. Buona lettura!

“Sono rari, i film come “L’albero degli zoccoli”, opera che unanimemente riconosciuta come l’apice della carriera di Olmi ma anche come tra le pellicole più importanti degli anni Settanta e non solo. Spicca innanzitutto per il suo approccio rigoroso, la scelta di raccontare la vita contadina, in un periodo storico specifico, utilizzando attori non professionisti che spesso parlano in dialetto e che sono essi stessi contadini”. Estratto dal booklet interno.

Già pubblicato nel 2001 in una elegante edizione Istituto Luce (qui i dettagli della nostra recensione) torna in home video uno dei tanti capolavori del maestro bergamasco. E torna alla grande visto che Dynit ha utilizzato un nuovo master, restaurato da Fondazione Cineteca di Bologna presso il laboratorio “L’Immagine Ritrovata” con il finanziamento di The Film Foundation e con il supporto di Fondazione Cineteca di Bologna e Criterion Collection. Il restauro è stato effettuato a partire dal negativo originale, scansionato a risoluzione 4K e usando una pellicola 35mm come riferimento. La colonna sonora originale, parlata nel dialetto bergamasco, è stata restaurata dalla pellicola 35mm. Il tutto è stato supervisionato da Ermanno Olmi in persona e da Paolo Cottignola. Quindi è un’edizione che spazza via la precedente, seppur valida. Siamo di fronte ad immagini stabili e cromaticamente calibrate, con ottima definizione. Solo alcuni passaggi notturni risultano lievemente instabili ma nulla di particolarmente preoccupante. Il film, ca va sans dire, è in versione integrale con la traccia originale in bergamasco perfettamente ripulita e riequalizzata. Nella sezione extra un’intervista al regista di 12’, la stessa presente nella prima edizione.

VOTO:    4,5   

data pubblicazione: 12/2022