dal 1999 testimone di un’evoluzione

Cronache dalla sala – Disastro a Hollywood

…e non solo

Passata la settimana pasquale in cattiva compagnia di Goku e compagni, il “Dragon Ball” sul grande schermo si sta velocemente spegnendo per dare spazio al rumoroso e squinternato “Fast & Furious solo parti originali” di Justin Lin.
Il film con tanti ottani e pochi neuroni (quarto della serie) ha l’unico grande pregio di far vendere ettolitri di birra e quintali di popcorn.

Se Vin Diesel è sempre più V-Power, molto meno performante è il cinema italiano,
che dopo il ridicolo “Sbirri”, film-dossier girato con la telecamera di un telefonino, torna a piangere e a soffrire senza riserve grazie a Francesca Archibugi che con “Questioni di cuore” ci spiega per ora qual è l’unica vera alternativa italiana al cinepanettone: il “cine-cipollone”, un cinema fatto di stenti, di anime fragili e di interminabili piagnistei. Ma in Italia l’ha visto qualcuno il film francese “La classe” di Laurent Cantet…? Ovvero fare del cinema con le idee e non con le notizie dei telegiornali!

Purtroppo al varco ci aspetta l’ennesima commedia con l’ennesima Crescentini (quando non c’è lei c’è la Chiatti) intitolata “Generazione mille euro” tanto per non dimenticare che le nostre trame provengono dai programmi di Bruno Vespa.

Se il cinema italiano piange, quello americano non fa poi tanto ridere e l’autoreferenziale “Disastro a Hollywood” diretto da Barry Levinson con Robert De Niro e una serie infinita di star, è un esempio di commedia sarcastica contro lo star-system hollywoodiano che non funziona perché finisce per compiacersi.
Come si può parlare male di un sistema quando ne fai parte?

Per capire cosa significhi fare un film veramente dissacrante su Hollywood consigliamo vivamente quel grande capolavoro di Blake Edward (purtroppo non ancora uscito in dvd) datato 1981 e intitolato S.O.B. (misteriose iniziali che fanno presagire a Son Of Bitch o addirittura a Standard Operational Bullshit).
Allora il caro Blake, al suo ultimo lavoro come regista, prende le distanze dal sistema e senza avere più nulla da perdere, ne costruisce una magnifica riflessione tragicomica.

data: 19/04/2009