dal 1999 testimone di un’evoluzione

Cronache dalla sala – District 9

Il bel cinema senza le star

Dalla commedia al noir, dall’horror alla fantascienza in queste ultime settimane di programmazione cinematografica stiamo assistendo ad una piacevole sfornata di film interessanti che hanno tutti un curioso comune denominatore: l’assoluta mancanza di vere e proprie star all’interno del loro cast. Sarà forse che senza i grandi nomi si ragiona meglio, si progetta con maggiore lucidità e si sviluppano copioni senza troppi compromessi?

Con “Basta che funzioni” per esempio, Woody Allen, senza attori di grido, scrive e dirige una delle più belle commedie del suo ultimo periodo, girata in economia come fosse una pièce teatrale, Allen dimostra di avere ancora valide frecce nel proprio arco; ironia, cinismo e tanta passione fanno del celebre regista newyorkese un vecchietto in grado ancora di stupire e di farci ragionare.

A proposito di film con cast semi-sconosciuti, “buona la seconda” per il sequel di “Uomini che odiano le donne”, secondo capitolo della trilogia scritta da Stieg Larsson denominata Millennium. Il nuovo episodio “La ragazza che giocava con il fuoco” cambia regista (dal danese Oplev allo svedese Alfredson), ma mantiene atmosfera e suspense; il noir scandinavo grazie a congegnati intrighi e a personaggi sempre al limite, continua a funzionare e ad affascinare, ottimo esempio di cinema europeo che senza fuochi d’artificio racconta storie senza compiacimenti.

Anche Sam Raimi dopo la colossale trilogia di “Spiderman” torna all’antica con molta passione e con zero star. “Drag Me to Hell” è un horror atipico per i giorni nostri, la cosa più curiosa è che si ride, non accadeva da tempo per questo genere, soprattutto dopo la “Japan Invasion” di horror alla “The Ring”, l’infausta sfornata di sequel e remake stile “Non aprite quella porta” e le trucide scemenze sanguinolenti modello “Hostel”.

“District 9” è sicuramente una delle sorprese più interessanti di questo week-end. La trama narra di un’enorme navicella aliena che sbarca sulla terra. Da “La metamorfosi” di Kafka a “La mosca” di Cronenberg, dal “Robocop” di Verhoeven ai “Visitors” della storica saga televisiva, il film prende spunto da tanti generi per crearne uno tutto suo. Diretto da Neil Blomkamp, prodotto da Peter Jackson e interpretato da un ottimo e sconosciuto Sharlto Copley, qui la fantascienza torna a vivere grandi momenti grazie ad una regia che miscela puro documentario a palese finzione. A stupire sono gli ottimi effetti speciali, usati una volta tanto per raccontare una storia e non per stordire il pubblico.

Almeno per questa volta il cinema delle idee sembra avere la meglio su quello delle star che a parer nostro potrebbero tranquillamente restare “sparafleshate” e parcheggiate in passerella.

data: 27/09/2009