dal 1999 testimone di un’evoluzione

Cronache dalla sala – I Love Shopping

I Visitors sono tra noi!

In questo week-end cinematografico è difficile decidere a chi dare la palma d’oro per il bidone della settimana. Da una parte c’è il preannunciato “Iago”, la disastrosa opera seconda di Volfango De Biasi, un film che sembra realizzato e prodotto da un gruppo parrocchiale innocentemente appassionato di musical e di tragedie shakespeariane, dall’altra invece c’è quell’inquietante fenomeno americano chiamato “I Love Shopping”.

Per l’importanza del danno recato al cinema ci soffermeremo su quest’ultimo.
“I Love Shopping” è un film tratto da un libro di Sophie Kinsella, maestra di quella narrativa leggera chiamata “chick lit”, lettura d’intrattenimento femminile per “polpastrelle”… (bah!).

Prodotto da Touchstone Picture e Jerry Bruckheimer la storia ruota attorno alla simpatica sperperatrice Rebecca (Isla Fisher) che finisce nei guai per colpa della sua dipendenza dallo shopping, quel fenomeno che in America viene chiamano “Fashion Victims”.

Nel vedere i personaggi che interpretano quest’assurda vicenda, si ha l’impressione che una strana razza di super rettili, attraverso l’uso della cinematografia, stia conducendo diabolici esperimenti ai danni della nostra dignità intellettuale. Forse i “Visitors” sono realmente sbarcati sulla terra; travestiti da esseri umani fascinosi e intriganti interpretano allegre commedie con il subdolo scopo di assorbire energia cerebrale alla razza umana.

Di fatto queste assurde storie costruite come un lungo spot, rapiscono il cervello e lo tengono in ostaggio per ore alla mercè di personaggi, colori, battute, rumori che non fanno altro che intorpidire e lessare il prezioso contenuto della nostra scatola cranica. E’ il successo di questi film a mandare in frantumi il cinema e la nostra dignità di spettatori; fintanto che risponderemo alla chiamata i nostri visitatori alieni saranno sempre pronti con una nuova dose sempre più letale.

Chissà se puntandogli contro la copertina di un dvd di Billy Wilder o di Ernst Lubitsch, questi extraterrestri non reagiscano come un vampiro a cui si mostra una croce o una collana d’aglio?!?
Nel frattempo sarebbe buona cosa cominciare ad armarsi!

data: 01/03/2009