dal 1999 testimone di un’evoluzione

Rinascita di Blasetti

La collana RHV dedicata al grande maestro

Con Quattro passi fra le nuvole uscito lo scorso settembre, la Ripley’s Home Video ha dato inizio all’edizione in DVD dei film di Alessandro Blasetti, con particolare attenzione al cinema degli anni Trenta. Rinnovando l’attivo scambio con gli archivi e le cineteche italiane, il progetto editoriale nasce dalla collaborazione con la Cineteca di Bologna presso i cui archivi e’ conservato il ricchissimo Fondo Blasetti che raccoglie una molteplicita’ di materiali: dai soggetti e sceneggiature alle pellicole, dalla corrispondenza con produttori, amici e attori, alle recensioni, ai progetti non realizzati e ancora foto, articoli, critiche, interviste, che consentiranno di ripercorre il cinema di un regista che piu’ tenacemente ha cercato, in vari momenti della sua attivita’ ed esemplarmente nella sua fase giovanile, una rinascita del cinema italiano. Non e’ certo un autore che sia stato ignorato: con Camerini ha formato il binomio che critica e storiografia non hanno mai smesso di onorare. Ma cio’ non vuol dire che la sua conoscenza sia stata adeguata: come generalmente capitava nell’atteggiamento a lungo perseguito verso il cinema, scetticamente esterno ad esso, di certe cose ci si accorgeva, di altre no. Anche i piu’ grandi critici del passato, da Giacomo Debenedetti a Ennio Flaiano, seguivano (giustamente) l’erranza dei propri percorsi, tra liberta’ di scrittura e coinvolgimenti produttivi, e non si rivolgevano al cinema italiano nella sua unita’ organica; solo oggi possiamo accorgerci che cogliere questa non vuol certo dire rinunciare a delle convinte preferenze, non vuol dire insomma mettere tutto sullo stesso piano, ma saper vedere anche nei margini i riflessi, quando vi sono, della grandezza. Nel caso di Blasetti la volonta’ di riscoperta si scontra innanzitutto con una dolorosa assenza: l’apparentemente perduto Il caso Haller, che nemmeno lui amava e di cui tutti hanno parlato come di una prestazione di routine, ci rivelerebbe in realta’ qualcosa di fondamentale per Blasetti, in quanto variante su Jekyll & Hyde, sdoppiamento a cui tutto il suo cinema si riferisce. Non vedremo naturalmente mai piu’ nemmeno le regie teatrali di Blasetti, ma anche di queste e’ fondamentale tener conto, sia per lo “spettacolo di massa” 18BL, degna cornice del suo cinema di massa d’epoca fascista ripreso nel “cattolico” Fabiola, che per le postbelliche messinscene pirandelliane, che sono anch’esse delle variazioni su nature umane doppie e multiple. Cio’ mette in evidenza che di Blasetti va colta la pluralita’: i suoi film piu’ riconosciuti, marchio del suo programma d’autore (da Sole e Terra madre attraverso Vecchia guardia fino al passaggio al dopoguerra attraverso Quattro passi fra le nuvole, e alcuni successivi) sono rivelati nel modo piu’ giusto dal Blasetti “mestierante”: qualcuno che non ha la leggerezza innata di Camerini, o la tensione di Matarazzo (di colui cioe’ che “risucchia” anche nella commedia la radicalita’ melo di Cottafavi, la grazia di Rossellini, l’avventura di Freda), estraneo anche all’arduo procedere, che riusciamo ad amare, di Genina e del miglior Gallone, Blasetti e’ colui che dall’impegno professionale (anche istituzionale quando occorre) estrae la passione che appartiene al cinema. Con i citati Rossellini e Cottafavi egli costituisce il pantheon di una televisione possibile e mai nata. Le sue apparizioni in stivali as himself (da Visconti a Risi) sono la sua immagine giusta (divertentemente esplicitata da lui stesso nelle etichette di “Cecil B. DeMillion” e “Pabst e fagioli”), ma essa va percorsa coi segreti del suo universo artistico e famigliare: la ricerca di un beffardo martirio in La cena delle beffe non e’ solo una miracolosa espressione di grandi presenze attoriali (Nazzari, Calamai, Valenti, Ferida, Cortese, Cegani: casting magnifico, completato da grandi doppiatori, come nella pluralita’ femminile di Nessuno torna indietro e in altri suoi film corali), non e’ solo un’acuta trascrizione del “pirandelliano” Benelli, e’ la rivelazione della segreta tensione verso una vitalita’ estrema, che sa diventare nel cinema anche la piu’ affascinante realizzazione dell’attualismo gentiliano. Il meno che si possa dire oggi di Blasetti e’ che nel cinema italiano odierno uno come lui (ci) manca, e se ci fosse tutto il cinema italiano sarebbe migliore.
Sergio Grmek Germani

I titoli della collana:
Quattro passi fra le nuvole, 1860, Un’avventura di Salvator Rosa, Contessa di Parma, La cena delle beffe, Nessuno torna indietro, La tavola dei poveri, Palio, Assisi, Resurrectio, Retroscena, Terra madre, Aldebaran, L’impiegata di papa’.

Prossima uscita (20 novembre)
1860 – Edizione speciale doppio disco
Contenuti: 1860 / I mille di garibaldi
Blasetti parla dei suoi film / Trailer / Il formato
Volume di 30 pagine di testimonianze e documenti

data: 11/11/2007