dal 1999 testimone di un’evoluzione

Thunder Video è una nuova etichetta home-video nata dallo sforzo congiunto di Shockproof (che già conosciamo molto bene grazie agli ottimi dvd pubblicati) e di Home Movies. La collana è denominata “Video Club Collection” e già a partire dalla grafica adottata in fascetta balza subito all’occhio il riferimento e l’omaggio alle vecchie videocassette degli anni ottanta e novanta, come del resto anche nell’animazione del logo. Il genere pubblicato, almeno per il momento, è il B-movie, quel cinema underground fatto con

Il film fu pubblicato diversi anni fa dalla allora Cecchi Gori Editoria Elettronica, ma era ormai arrivato il momento giusto per ristampare uno dei grandi horror di John Carpenter utilizzando materiali video ad alta definizione. La CG Entertainment prima ha fatto partire la campagna di crowdfunding sul suo sito internet con l’obbiettivo (raggiunto!) di arrivare a 300 prenotazioni per editare una nuova edizione, limitata ed acquistabile solamente sul loro shop, per poi successivamente pubblicare due nuove edizioni destinate ai negozi

“Sharon ripete, di fronte allo specchio, ciò che ha studiato. «Nel milleottocento nasce il verismo, il verismo è una forma letteraria che racconta della realtà, di come è fatta. Racconta i sacrifici dei contadini, i pescatori in Sicilia, le campagne…». Il verismo, dice la ragazzina, ha una caratteristica: non dà giudizi. Il suo scrittore principale, Giovanni Verga, «pensa che la vita è una catena che ci sono solamente sofferenze e sacrifici, e che è divisa tra vincitori e vinti». Non

“Appena uscito dalla prigione, Joe Dennis, un gangster, è assunto in un grande magazzino. Il proprietario, signor Morris, ha preso l'encomiabile iniziativa di dare impiego a ex-detenuti, allo scopo di offrire loro l'occasione di reinserirsi socialmente ed economicamente. Divenuto un impiegato modello e concluso il periodo di libertà vigilata egli decide di sposare Helen Roberts, una commessa che non gli rivela di essere anch'essa una ex-detenuta…” Ultimo episodio della trilogia della critica sociale iniziata con Furia (1936) e proseguita con Sono

“L’anziana Louise è rimasta sola, prigioniera di un villaggio sul mare. L’estate è finita, la gente se n’è andata, l’ultimo treno è partito. L’hanno dimenticata. Come lei ha dimenticato gran parte della sua vita. In quel luogo il tempo non esiste (gli orologi sono fermi o senza lancette). Ci sono solo le stagioni. E Louise, a poco a poco, comincia a capire che quella, in realtà, è una straordinaria occasione di libertà. Può scoprire chi è davvero e cosa è

L’ultima opera del regista americano Gus van Sant ha letteralmente diviso in due pubblico e critica… a nostro parere non è un capolavoro, ma è comunque un buon film, realizzato con passione su un progetto che van Sant aveva in cantiere già da diversi anni. Don’t Worry racconta la vita del fumettista americano John Callahan, morto a soli 59 anni e rimasto paralizzato dall’età di 21 anni a causa di un incidente stradale. Superfluo aggiungere che se vedrete questo film

“La sceneggiatura (scritta dalla regista Paola Randi con Massimo Gaudioso e Laura Lamanda) affronta avventurosamente l’elaborazione di un doppio lutto con le armi della fantascienza e commedia in un felice connubio quasi inedito per il cinema italiano e messo in scena con fierezza low cost.” Così si è espresso nelle pagine del suo dizionario dei film Paolo Mereghetti assegnando ben due stellette e mezzo a questo interessante esperimento, opera seconda della regista milanese.