dal 1999 testimone di un’evoluzione

Cronache dalla sala – “Sherlock Holmes”

…e il Natale 2009

La simbolica statuetta come miglior attore di questo Natale 2009 è da attribuire senza riserve all’ottimo Robert Downey jr. che da solo tiene in piedi un blockbuster nella media come “Sherlock Holmes” e dove, per oltre due ore, “gigioneggia” senza mai stancare. In una pellicola natalizia un po’ lunga ma nell’insieme godevole, il detective inglese nato dalla penna di Conan Doyle diventa leggendario grazie a un Downey jr. finalmente rinato che tra scoppiettate, combattimenti e tuffi nel Tamigi illumina la scena e la storia con talento e mestiere. Menzione speciale anche al regista Guy Ritchie che dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto finalmente firma una regia dignitosa.

Se Sherlock Holmes carbura Pieraccioni si ingolfa, un po’ fuori tempo un po’ fuori luogo, prova a riproporre un’idea di Woody Allen ma il pubblico non se la fila… che dire: “Provaci ancora Leonardo”.
“Natale a Beverly Hills” in compenso è ancora primo, De Sica non demorde, grazie all’abulico pubblico tramortito e logorato dagli effetti collaterali delle sante feste il suo caravan serraglio continua a riscuotere consensi.

Per le signore dal cuoricione infranto invece ci pensa Richard Gere, il sessantenne piacione americano dalla mono-espressione ci propina una doppietta da urlo: “Amelia”, straordinaria avventura (a bassissima quota…) , dell’aviatrice Amelia Earhart (Hilary Swank) e “Hachiko” storia di un tenero cagnetto affezionato al proprio padre padrone anche dopo la sua improvvisa scomparsa… se la prima pellicola non decolla mai (e parliamo di aviazione), la seconda non parte proprio, ma si sa, quando le pance sono piene le pretese sono poche.

Per la Disney il motto di questo Natale è sinonimo di tradizione, con “La principessa e il ranocchio” torna alla tecnica tradizionale in 2D mettendo sullo schermo la prima vera eroina di origini afroamericane. Tiana, questo il suo nome, è la ragazza che dovrà baciare Naveen, principe tramutato in ranocchio, per sciogliere l’incantesimo di un malvagio stregone voodoo. Si torna al divertimento classico, riciclando una filosofia abbandonata nel nome del progresso ovvero romanticismo e lacrime senza rutti e senza peti, per i nostalgici un vero toccasana.

Il 3D di questo Natale è nelle mani del giovane scienziato Flint protagonista di “Piovono polpette” il quale inventa un macchinario che trasforma l’acqua in cibo. Chiaro omaggio ai “disaster movie” con una vena critica all’ingorda società americana dal grande stomaco senza fondo, questo cartoon digitale costruito su un’idea strampalata rimane da subito fin troppo sopra le righe. Il buon dinamismo dell’opera confezionata da Sony per un 3D dimenticabile non basta a controbilanciare il logorìo provocato dall’eccentrico scienziato protagonista. Sopravvaluta da pubblico, critica e box-office americano questo “Piovono polpette” è più scioccherello che carino.

L’altra faccia del cine-Natale ce la offre Jim Sheridan con il complesso e drammatico “Brothers”. Alle prese con il remake di un film del 2004 della danese Susanne Bier “Non desiderare la donna d’altri”, il regista irlandese già autore de “Il mio piede sinistro” e “Nel nome del padre” dirige tre giovani e illustri protagonisti, Natalie Portman, Jake Gyllenhaal e Tobey Maguire in una storia sui reduci che tornano sconvolti dalla guerra. Non un capolavoro ma comunque una valida alternativa per trovare ossigeno in una sala sobria e ordinata.

data: 28/12/2009