dal 1999 testimone di un’evoluzione

Il cinema su iPhone

Nuovi trend tecnologici crescono nell’Italia dei diffidenti e dei ritardatari.

Quanto è dura per l’Italia degli italiani adattarsi ai cambiamenti tecnologici, comprenderne il senso e provare a capirne l’importanza… Le neo-tendenze dalle nostre parti sono sempre viste con timore e scetticismo, preoccupati dal fatto che dietro a qualsiasi novità possa sempre nascondersi un oscuro “bidone”. Cresciuti nella cultura del sospetto e impauriti dalla perdita di stabilità e di potere, spesso e volentieri indossiamo una serie di metaforiche protezioni prima di avvicinarci al nuovo prodotto. Telefonia mobile a parte, fenomeno che da noi è esploso in maniera viscerale e imprevedibile, le altre innovazioni tecnologiche (dai pagamenti elettronici al rapporto con internet, banda larga inclusa), sono sempre state digerite con molta fatica.

A proposito di ciò vogliamo focalizzare la nostra attenzione sulle persistenti perplessità che l’Italia continua a nutrire nei confronti dell’iPhone, il telefono multimediale di casa Apple (un oggetto ancora sottovalutato da molti), ma soprattutto nei confronti di quella vera e grande rivoluzione tecnologica e commerciale chiamata AppStore, negozio virtuale on-line. Grazie ad Apple e al suo negozio in rete il mondo della distribuzione del prodotto virtuale cambia in maniera radicale: libri, videogiochi, applicazioni professionali, riviste, programmi per la navigazione satellitare, dizionari e quant’altro diventano prodotti da comprare direttamente, da scaricare in tempo reale, da vivere sul proprio smartphone in maniera totale grazie anche alle svariate possibilità di aggiornamento.

In poco spazio si riesce ad avere tanto, ciò che un tempo sembrava una previsione fantascientifica ora è una nuova realtà di business a livello mondiale, tant’è che molte aziende, catene distributive, case editrici, discografiche e presto anche cinematografiche stanno apportando nuove strategie commerciali in funzione di questo nuovo trend. In Italia come al solito stiamo a guardare, con il solito scetticismo e quella punta di fastidio che una novità può comportare alla nostra rassicurante routine, stiamo alla finestra e speriamo come al solito che possa “cambiare tutto purchè non cambi niente”.

Se ci soffermiamo sul cinema e sui contenuti scaricabili dall’AppStore sono già presenti la Premiére francese e il classico americano Variety, ma di riviste italiane… nemmeno l’ombra. Per trovare qualche applicazione decente su trailer e programmazioni dei cinema è arrivata solamente da poco e in una versione non ancora perfetta ComingSoonMobile.

Ma il panorama cinema è ancora più avvilente, se si dà una scorsa veloce ai dizionari cinematografici: c’è il Leonard Maltin, un critico americano famoso ma assai discutibile, una serie di altri prodotti internazionali fino ad arrivare a un vero colpo di scena nostrano, la presenza del dizionario del cinema del critico italiano Morando Morandini. Una novità anomala considerando il nostro sterile panorama, ma comunque coraggiosa e positiva che non fa altro che aprire una voragine di perplessità sulla casa editrice Baldini Castoldi Dalai che non presenta forse l’applicazione più attesa, un dizionario di cinema dedicato al critico italiano più venduto e apprezzato, Paolo Mereghetti, in clamoroso ritardo anche sull’edizione cartacea del suo prestigioso dizionario. Speriamo quindi che al più presto si possa installare nei nostri iPhone un’ipotetico iMereghetti! Che bello sarebbe!

data: 29/12/2009