Luca Guardabascio ci scrive…
e noi pubblichiamo volentieri!
“L’anelito del Cinema, come fuoco sacro, arde da sempre in me, ma la difficoltà di un lavoro straordinario sta proprio nel renderlo unico quotidianamente. Fare Cinema è un po’ come non far nulla secondo molti, ma fare Cinema significa osservare e raccontare le vite di quei molti che spesso giudicano il tuo stato di apparente ozio. Vi posso garantire che mai pigrizia apparente fu così piena, mai sincerità artistica fu così vera. Il Cinema è il vero specchio dell’anima perchè lo si fa con gli occhi ma solo se questi sono sempre legati ad un cervello di un essere pensante. E, purtroppo non sempre è così.”
Spero di non essere stato troppo sibillino (o, al contrario, diretto) ma soprattutto spero di non aver offeso nessuno. Volevo solo ringraziare questo portale e quelle persone che come me amano il cinema e che hanno preso in esame i miei due “filmetti” cercando di portarli a status di cult. È imbarazzante anche perché quando giri un film indipendente e vuoi che questo venga soprattutto visto, ne perdi il controllo ed ecco che scopri che i tuoi film sono tradotti persino in cinese, che vengono piratati e taroccati, ma per fortuna, anche se in versioni pessime, vengono visti. Questo è importante, uscire dall’anonimato per far sentire la propria flebile voce in un’Italia a volte ovattata o poco aperta ad un dialogo. L’ultima grande rivoluzione del nostro cinema la dobbiamo a Sergio Leone. “Forse non servono rivoluzioni oggi, purtroppo il nostro cinema sta implodendo da troppo tempo.” potrà dire qualcuno; mentre qualcun altro di tanto in tanto fa “esplodere” un caso scrivendo: “rinasce il cinema italiano”. Inutile, se poi i film non vengono visti o peggio se si fanno esplodere solo quei film che sono costati dai 7 ai 15 milioni di euro; con questi soldi potremo far rialzare e camminare persino Lazzaro e senza miracolo! C’è una grande cinematografia in fermento in Italia, spesso non è sulle cronache, ma se distogliamo per un attimo lo sguardo dal gossip possiamo cercarla, “basta un click”. Ci sono anche molti giovani autori boriosi, egocentrici, o chi si crede maestro consumato a soli 30 anni: quelli si chiamano Boomerang, non registi e soltanto uno su 100 ritorna senza farsi male. Florestano Vancini, maestro e padre artistico ai tempi dei miei studi registici mi disse “non è importante fare il primo film e nemmeno il secondo, l’importante è riuscire a fare il terzo”. Ho osservato Vancini a lungo e ho rubato le sue esperienze come quelle di altri grandi autori per poter aver un dardo in più nel il mio arco, l’esperienza si acquisisce anche e soprattutto ascoltando. Ci sono anche i bastardi, i meschini, gli sfruttatori e ladri di idee nel Mondo del cinema, ma non faremo i nomi…, beh vi posso dire che questi loschi figuri servono ancor di più se possono essere un monito per farci crescere artisticamente nel modo giusto. Qualche giorno fa ad un convegno ho rincontrato Carlo Lizzani, uno dei miei primi maestri quando avevo l’ignoranza e la sete dei 19 anni, gli ho chiesto “Come va, Maestro?”, mi ha risposto “Si combatte!”. Quel “si combatte” non era riferito alla vita ma al cinema, perché il cinema diventa la tua vita solo se hai voglia di combattere e se hai strumenti quali umiltà, elasticità mentale, sete di conoscenza, senso di equipe, sguardo sul mondo ed oggi più che mai, un certo fiuto imprenditoriale. Forse non guadagnerai nulla da principio ma cavolo fai quello che volevi fare sin da bambino ed è BELLISSIMO.
Sicuramente vi chiederete chi sono io per raccontarvi queste cose. Io sono il classico Nessuno, un trentenne che campa di poco ma, credetemi, talmente pieno di soddisfazioni per il lavoro che fa che non lo cambierebbe per nulla al Mondo. Mi chiamo Luca e vi chiedo davvero scusa se solo ora riesco a leggere quello che è stato scritto su di me in questo sito e ne sono davvero lusingato. Ho avuto il piacere di incontrare il signor Carmine Marani e con lui uno stuolo di persone che avevano visto i miei film. È stato a dir poco emozionante. Tra la gente ci vivo, ma quando qualcuno ha iniziato a citare battute di “Inseguito”, mi sono quasi commosso. Chiedo scusa alla redazione, non voglio strumentalizzare questo sito con le mie inutili chiacchiere, ma ritenevo opportuno ringraziare tutti per aver sfiorato o soltanto carezzato il mio nome. Se riterrete opportuno non pubblicare questa e-mail, non c’è problema, questo è solo un modo per divi “Grazie”. Vorrei anche dire a molti che hanno letto gli interventi su questo sito e che hanno cercato di recuperare alcuni prodotti dalla mia casa di produzione che, i film non sono ancora distribuiti in dvd e non so se lo saranno mai e, purtroppo, non posso fare copie del mio film per tutti. Mi ha scritto addirittura un ragazzo che sta facendo una tesi sul cinema indipendente e mi ha chiesto 12 copie di “Addio Notte Bianca” e 12 di “Inseguito”. Perché 12??? È divertente, no? C’è qualche significato cabalistico??? Sono meridionale e ho cercato il 12 sulla smorfia. 12 sono le bretelle che moltiplicato per 2 fa 24 e 24 è l’urlo, ma per quanto mi sforzi non trovo il nesso, tranne per il fatto che potrei restare in mutande se facessi copie a tutti. No, a parte gli scherzi, credo che il ragazzo volesse dare copie a professori ecc… Purtroppo il mio lavoro è fatto di piccole gratificazioni e miseri guadagni che cerco di investire in lavori di volta in volta più grandi e chiedo davvero scusa all’interessato ma, per me, 24 copie rappresentano il pane. Inoltre, in futuro, spero di non dover fare sempre copie pirata dei miei film…! Comunque di tanto in tanto i lungometraggi vengono proiettati in sale d’essai, vi terrò aggiornati sulle prossime visioni e sulle prossime date a partire da gennaio. A Dicembre c’è stata una proiezione a Padula (SA) ed abbiamo riempito la sala! Per quel che riguarda la folle distribuzione di alcune opere italiane, credo che la colpa non sia di nessuno, forse degli stessi autori-produttori, spesso figure improvvisate che non hanno quel senso imprenditoriale di cui parlavo prima. Io avevo una mia precisa linea sin dall’inizio e l’ho seguita, anche se sono incappato spesso in loschi figuri. Sapete… oggi si fa un lavoro per mettersi alla prova, per poter essere pronti quando e se mai ci sarà un salto di qualità e, almeno nel mio caso bastano gratificazioni come quelle mostratemi da alcuni entusiasti spettatori per dire “Sto facendo qualcosa di importante”. I lavori che ho fatto mi hanno portato altrove, a lavorare in Tv, diciamo che avevo in mano un bigliettino da visita su cui avevo investito, tutto qui, ma non mi strappo i capelli se non ci ho guadagnato tanto con il prodotto in se. Noi della D’emblée Film bbiamo cercato di cullare i nostri lavori e quelli di altri autori come il bel film “Schiuma d’onda” di Luigi Spagnol (costretto a circolare in Spagna e Stati Uniti), ma i nostri sforzi, come ben sapete, spesso cozzano contro un muro di indifferenza distributiva in Italia.
Credo anche che, al di la dei complimenti e dei premi, i miei lavori abbiano raggiunto a stento una sufficienza qualitativa ed anche questo mi è servito per crescere e migliorare. Già dal prossimo lungometraggio (che bolle in pentola e che sarà sicuramente una co-produzione) spero di prendere da subito contatti con un distributore onesto e poter mostrare il film anche in Italia. I meccanismi della distribuzione italiana li disconosco ma credo che molto stia cambiando anche grazie a società come la DVD italy, la Ripley’s, la Teodora e qualche altro “Raro” esempio. Per questo vorrei ringraziare la redazione, il Dottor Spazzoli e tutti i collaboratori di questa isola felice nel marasma distributivo italiano.
Ringrazio il signor Marani, figura importante per un cineasta indipendente come me perché rappresenta lo spettatore sincero e appassionato. Ringrazio Maria Monti che, quando di tanto in tanto, mi comunica news che riguardano i miei lavori credo sempre mi stia prendendo in giro.
In Italia il cinema indipendente va via via inabissandosi rispetto agli anni ’70, si raccontano sempre le solite storie minimaliste ma alcune opere, spesso di genere, sono film di valore che forse verranno riscoperti un giorno proprio perché sono piccole, genuine, artigianali e anche se povere di mezzi, vi posso garantire che sono pregne di fantasia ed entusiasmo.
Anche io spero in futuro di poter distribuire questi piccoli film artigianali che tanto mi hanno accresciuto e fatto viaggiare (in tutti i sensi!!!). Presto, se la cortese DVD italy lo vorrà, invierò loro i dvd dei miei film, giusto per visione e poi… se son rose fioriranno. Magari i miei lavori e quelli di tanti altri “invisibili” troveranno un loro piccolo spazio in questo folle mercato italiano proprio grazie al Filo creato su questo sito.
Grazie di cuore a tutti
Luca Guardabascio
Ps: scusate la prosopopea.
E’ con enorme piacere che pubblichiamo l’e-mail ricevuta in redazione del regista Luca Guardabascio! Noi di DVD italy amiamo il cinema in maniera passionale, e quando si ricevono lettere così profonde e sincere, cresce in noi ancor di più l’amore per la settima arte… La lettera-fiume del regista suggella uno scambio di mail (pubblicate nella rubrica della posta a partire da settembre dello scorso anno) con il nostro affezionato lettore Carmine Marani, passando per la risposta della lettrice Maria Monti… Sinceramente non ci saremmo mai aspettati che proprio il regista al centro della discussione intervenisse in prima persona! DVD italy accetta con entusiasmo e molta curiosità la proposta di Guardabascio di ricevere le copie in dvd dei suoi film… una volta tanto accantoneremo il lato tecnico e sarà con enorme piacere che cercheremo di dare una nostra sincera opinione, non da critici (anche perchè non lo siamo…), ma da semplici appassionati! Ci dispiace però deludere un po’ il regista, perchè per non creare confusione dobbiamo specificare che DVD italy è solo una rivista internet e non una casa di distribuzione… ma speriamo che, anche grazie al dibattito nato su questo sito, qualche attenta azienda home video si accorga delle opere di questo sconosciuto regista d’esportazione e le possa editare in dvd!
data: 13/01/2007