dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Bruno, detto il "Re della Strada", ripara proiettori cinematografici ed è in viaggio lungo il confine interno della Germania; Robert, alias "Kamikazen", è uno psicologo in fuga dal proprio passato. Quando Robert precipita con la sua vecchia auto nel fiume Elba, viene ripescato da Bruno. Questo è l'inizio del loro viaggio insieme attraverso una terra di nessuno.”

Olivier Hermanus, regista del film: “Anche se si potrebbe pensare che solo uno sciocco si assumerebbe il compito di reimmaginare Vivere, il capolavoro umanista del maestro del cinema Kurosawa, io ho colto al volo questa opportunità. Ho sentito la necessità di raccontare una storia sulla vita e sul valore delle semplici tracce che man mano lasciamo nel corso della nostra esistenza. In un mondo dominato dalla fama e dalla gratificazione istantanee, dall’ossessione per la devozione e l’adorazione eterne, sentivo la

CG Entertainment ha chiuso un accordo con le francesi CITÉ FILMS e ARGOS FILM per la distribuzione sul mercato italiano di 26 capolavori diretti da grandi maestri della storia del cinema: Godard, Borowczyk, Bresson, Laloux, Duras, Resnais, Rivette, Oshima, Marker. Accedendo ai migliori materiali disponibili i film saranno presentati al pubblico in prestigiose edizioni home video e in streaming. Inoltre, una selezione di questi classici tornerà a risplendere anche sul grande schermo. I dettagli saranno a breve annunciati da

“Film leggendario, mitizzato e invisibile, quasi inedito in homevideo (in rete si trovava a fatica la registrazione di un vecchio Fuori orario o un riversamento del pessimo e incompleto dvd giapponese), ma anche film impopolare e per pochi, forse inguardabile tutto di fila (dura tre ore e quaranta minuti), La Maman et la Putain di Jean Eustache viene distribuito restaurato nelle sale italiane. Girato nel maggio 1972, Gran premio della giuria a Cannes 1973, ha per protagonista Alexandre (Jean-Pierre Léaud), un trentenne parigino nullafacente

“Il castello invisibile è una storia commovente e incoraggiante di passaggio all'età adulta; è una pellicola onesta non solo nel confronto con il bullismo ma anche nella disamina di tematiche quali l'amicizia, l'identità e l'integrazione, e di sentimenti come il dolore, l'incomprensione e la compassione. Il realismo appena accennato eppure agghiacciante delle angherie subite - in particolar modo nel flashback su Aki - dai protagonisti è filtrato attraverso la lente – anzi, attraverso lo specchio – del regno incantato. Quello