dal 1999 testimone di un’evoluzione

Warner ha fatto ripartire il franchise di Godzilla nel 2014 con il bellissimo film di Gareth Edwards, che vi consigliamo assolutamente di recuperare se non l’aveste ancora fatto. Il film di Edwards fortunatamente spazza via e ci fa dimenticare l’orrendo film omonimo del 1998 diretto da Roland Emmerich. Godzilla quindi è il primo della nuova saga, un reboot complesso visto che comprende anche il personaggio di King Kong, protagonista del secondo film “Kong: Skull Island” del 2017. Nel 2019 arriva

Il mitico incontro tra due leggende: Lupin III e il maestro Hayao Miyazaki, per uno dei film più famosi di tutta la storia degli anime. Koch Media e Yamato Video riportano in DVD il secondo lungometraggio cinematografico animato dedicato ad uno dei personaggi più iconici della storia giapponese creato dal genio di Monkey Punch, e lo fanno in grande stile grazie a questa nuova edizione a tiratura limitata con box in cartone con apertura a destra (all’interno c’è un bellissimo

“L’agnello” segna il debutto al lungometraggio di finzione del sassarese Mario Piredda. Il regista, classe 1980, viene da un solido background fatto di documentari e corti e ha fatto parlare di sé quando nel 2016 è stato premiato con il David di Donatello al miglior cortometraggio per “A casa mia”. Solidamente radicato in quella terra d’origine che il regista – bolognese d’adozione – conosce così bene, “L’agnello” è un dramma ben riuscito che si sviluppa in ambito familiare. La storia prende le mosse dal rapporto

Uscito la prima volta tramite distribuzione Universal nel maggio del 2020 - a causa del passaggio del catalogo Vision Distribution dalla major americana al distributore CG Entertainment - è stato rieditato lo scorso giugno ma l’edizione è praticamente la stessa, quindi siamo più dalle parti di una ristampa che di una nuova edizione. “Sara e Nicola sono sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, però, scombina gli equilibri di tutta

Nella nostra recensione, dedicata alla seconda edizione pubblicata nel nostro paese di uno dei tanti capolavori del grande regista Ettore Scola, auspicavamo in un’edizione deluxe a due dischi… (qui la nostra recensione).

“(…) Faraut intreccia il suo lavoro di documentarista sportivo con quello di teorico del cinema. Le immagini della straordinaria tecnica del tennista americano, la facilità con cui realizzava colpi che agli avversari richiedevano maggiore fatica e le scene che esaminano il suo servizio, così “naturale” eppure così complesso sono grandi lezioni tecnico-teoriche. Ma sono anche stimoli per una riflessione sulla tecnica delle riprese, sul linguaggio delle immagini, sul percorso che porterà il genere documentario a diventare qualcos’altro (…)”. Paolo Mereghetti,

“Ci sono opere da vedere una volta sola, alcune che vengono consacrate al primo colpo e, infine, ce ne sono altre che meriterebbero di diventare classici immortali. Made in Hong Kong rientra in quest’ultima categoria, la meno affollata delle tre.” Daniele Bosi, FilmTV - 2017 Autumn Moon si dà arie da bullo, ha lascito la scuola e sbarca il lunario lavorando per un boss della Triade. Lotta disperatamente per dare un significato a un’esistenza violenta e perde il suo tempo sulle

59° lungometraggio animato firmato dai Walt Disney Animation Studios realizzato, come richiede il mercato odierno, in CGI anche se alcuni passaggi per fortuna sono stati animati con tecnica tradizionale. Confidiamo sempre che lo studio fondato da Walt Disney possa tornare all’animazione tradizionale. “Nel fantastico mondo di Kumandra, dove un tempo umani e draghi vivevano in armonia, le forze del male minacciano il regno e i draghi si sacrificarono per salvare l'umanità. Dopo 500 anni, quelle stesse forze maligne sono tornate e spetta a

“Roubaix, une lumière” l’ultima regia del regista francese Arnaud Desplechin (La vie des morts, I re e la regina, Racconto di Natale tra le sue opere più importanti) aveva già colpito al cuore i critici mondiali durante il Festival di Cannes 2019 per poi entusiasmare il pubblico francese pochi mesi dopo. Purtroppo da noi è stato distribuito in poche copie solo nell’autunno dello scorso anno riscontrando comunque un buon successo. “(…) Desplechin, sceneggiatore con Lèa Mysius, si ispira a un fatto

“Accolto favorevolmente a Cannes, dove era stato presentato nella sezione Un Certain Regard, premiato come Miglior opera prima ai César dello scorso febbraio, dove ha battuto i favoriti I miserabili e Atlantique, Non conosci Papicha di Mounia Meddour è una delle opera algerine più importanti e viste degli ultimi anni, censurato in terra araba, oggetto di pirateria e condivisione sotterranea da parte di molti dei giovani algerini per cui è stato in buona parte pensato. La sua straordinaria protagonista Lyna