dal 1999 testimone di un’evoluzione

Vincitore in numerosi Festival di genere come il Grimmfest (miglior regista), il Mammoth Film Festival (miglior film, miglior attrice, miglior attore), l’Isla Calavera e nominato dal St. Louis Film Critics Association come miglior film horror, approda in Italia direttamente in home-video questo interessante film thriller-horror, Alone, diretto da John Hyams, figlio del più celebre Peter, scritto dal promettente svedese Matias Olsson ed interpretato da una bravissima Jules Willcox nella parte della protagonista Jessica. È il remake americano dello svedese Försvunner

1989. A poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di venticinque anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura: dieci giorni di vacanza nell’Europa del’Est, verso quei luoghi in cui è ancora presente il regime sovietico. Giunti a Budapest conoscono Emil, un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura. L’uomo, preoccupato per la famiglia rimasta in Romania, chiede l’aiuto dei tre Italiani. Il compito è portare una valigia alla

Rolando Ferrazza ha trent’anni, si è laureato col massimo dei voti e aspira a diventare insegnante. Suo malgrado però è costretto a vivere con la nonna Ines e ad accontentarsi del modesto lavoro di bidello presso una scuola privata religiosa. Sandy è una giovanissima modella americana, arrivata a Roma con gli opprimenti genitori per alcuni servizi fotografici. La madre, che deve far continuare in qualche modo gli studi scolastici alla figlia durante la permanenza nella capitale, decide di contattare Padre Spinetti,

“Una donna promettente è molte cose insieme, tutte ruotanti intorno al concetto di umiliazione in seguito a una violazione. Una violazione in qualche modo eccentrica, che nel film agisce per preterizione, evocata costantemente lungo tutto l’arco della narrazione ma mai citata con parole esplicite, solo con perifrasi e circonlocuzioni, allo stesso modo di un trauma rimosso senza averne vissuto la complessa elaborazione. «Quello che è successo» è successo a Nina, lacerata da un abuso sessuale durante una festa universitaria che

**** “Impossibile distogliere lo sguardo” - Hollywood Reporter Dicono che non ci si possa sottrarre all’amore di una madre… ma per Chloe questa non è una rassicurazione: è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, quasi sinistro nella relazione tra Chloe e sua madre Diane. Diane ha cresciuto sua figlia nel totale isolamento, controllandone ogni movimento sin dalla nascita, dietro ad un segreto che Chloe sta solo iniziando ad intuire. Un horror psicologico in cui l’amore materno diventa una morsa, da cui

Una ragazza che sente una forte attrazione per il teatro di prosa abbandona la compagnia di burattinai presso la quale lavora per unirsi a una compagnia di teatro di provincia. La gavetta si rivela un percorso ad ostacoli, quando decide di abbandonare, l’incontro con il grande vecchio del teatro segnerà per sempre il suo destino e farà nascere una nuova stella. Un film sul teatro e l’attore che racchiude il fior fiore del palcoscenico italiano, con i più grandi attori

Fame di Henning Carlsen, imperdibile film del cinema nordico, era ancora incomprensibilmente assente sul nostro mercato home-video; è basato sul famoso romanzo semi-autobiografico “Fame” di Knut Hamsun, pubblicato nel 1890. Il film segue le giornate di un giovane aspirante scrittore che soffre la fame sia fisica che mentale in una città, Krisiania, ostile. “Sult”, ovviamente, è il film di Per Oscarsson. Il suo ritratto dell’artista in erba, diviso tra momenti di lucidità e momenti di più cupa disperazione, gli è

Rolando Ferrazza ha trent’anni, si è laureato col massimo dei voti e aspira a diventare insegnante. Suo malgrado però è costretto a vivere con la nonna Ines e ad accontentarsi del modesto lavoro di bidello presso una scuola privata religiosa. Sandy è una giovanissima modella americana, arrivata a Roma con gli opprimenti genitori per alcuni servizi fotografici. La madre, che deve far continuare in qualche modo gli studi scolastici alla figlia durante la permanenza nella capitale, decide di contattare Padre Spinetti,

“Ho raccontato queste storie solamente per il piacere di raccontarle. Il piacere di raccontare storie implica un giocare con ciò che si narra, e questo giocare implica una certa libertà riguardo alla materia. Questa libertà di fronte alla materia richiede che la ricostruzione di Chaucer sia di fantasia, e che non debba essere usata come pretesto per la ricostruzione di un periodo storico. La storia in questo film è strettamente di fantasia. Perciò devo dimenticare Chaucer per poter fare il

“Buenos Aires. Lu e Fati sono madri adolescenti che vivono in una casa famiglia religiosa. Dall’Italia arriva Suor Paola, in procinto di prendere i voti perpetui. L’incontro tra le tre donne e il loro rapporto con la maternità scateneranno reazioni inaspettate. Adolescenze strappate bruscamente al flusso naturale della crescita, donne che sono ancora ragazze e già madri.”