dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Trio di novelle, tre ritratti di donna che si avvalgono dell’eclettico brio interpretativo di Sophia Loren. Da un soggetto di Eduardo De Filippo: "Adelina", napoletana che vende sigarette di contrabbando e, per evitare il carcere, sforna figli a ripetizione; da una novella di Aberto Moravia: "Anna", ricca milanese che, per noia, tradisce il marito con un giovane intellettuale squattrinato; da un soggetto di Cesare Zavattini: "Mara", squillo d’alto bordo che fa invaghire un giovane seminarista.”.

Torna in home-video il bellissimo “survival horror” tutto italiano ambientato a Roma, in particolare nel quartiere dell’EUR, con un indimenticabile Vincent Price, film liberamente ispirato al romanzo Io sono leggenda di Richard Matheson.

“Jonas Carpignano per i suoi primi tre lungometraggi chiude un percorso perfettamente simmetrico su più livelli. “A Chiara” chiude “la trilogia di Gioia Tauro in Calabria” dopo “Mediterranea” e “A Ciambra” e tutti hanno debuttato a Cannes, tra Semaine e Quinzaine. Vocazione dunque internazionale quella di Carpignano, che del resto è cresciuto tra Roma e New York. Interessante quindi che la sua idea di cinema parte invece dal locale, dal particolare, per raggiungere l’universale. Ha sin qui privilegiato le persone,

Prosegue l’evoluzione del cinema di Pedro Almodóvar, un cinema più introspettivo, più riflessivo, qui addirittura intreccia la storia personale di Janis e Ana ad un contesto storico e politico, uno stile ed un approccio per lui totalmente inedito, il risultato finale è un film bellissimo e sorprendente che conferma che il grande regista spagnolo è in evoluzione continua, sperimentando e con una voglia di raccontare decisamente coinvolgente. Il film è stato presentato in anteprima alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Prima del Dune di Denis Villeneuve e ancora prima del Dune di David Lynch c’era il Dune “immaginato” da Alejandro Jodorowsky, tra geniali visioni, deliri di onnipotenza, follie produttive ed una visione di cinema “libero” che ancora oggi sconvolge. Questo documentario è un capolavoro per come riesce a ricreare un periodo storico e ad appassionare sulla genesi di un film che purtroppo non è mai nato, ma che, nonostante tutto, è riuscito a spargere migliaia di semi nella Hollywood di

“Cupo, nero, magnifico. Ovvero, perché Il Petroliere è un capolavoro assoluto.” Intitola così l’articolo che ha dedicato Emiliano Dal Toso all’ennesimo grande film di Paul Thomas Anderson. Così continua: “Opinioni differenti o no, fazioni diverse o critici scettici, tutto quello che volete, ma è evidente che ormai non ci sono più dubbi: Paul Thomas Anderson è un grande, e fra pochi anni sarà studiato sui libri di cinema. Perché? Perché è l’unico regista americano degli ultimi vent’anni che persegue una statura

“Petite maman è un film fantastico. Ma nel tuo film non ci sono portali che aprono lo spazio-tempo né tantomeno macchine del tempo o magia: solo uno stacco di montaggio che ci fa entrare in un’altra dimensione. Avevi pensato fin dall’inizio a questa modalità di contrapporre due dimensioni differenti o ci sei arrivata nel corso del processo di scrittura e creativo?” Quando ho iniziato a scrivere questo film, terminata la prima bozza della sceneggiatura, mi sono resa conto che si trattava

“Negli anni 70 a Cinisi, in Sicilia, dominava il boss Tano Badalamenti. Un giovane, Peppino Impastato, provò a combattere la cultura mafiosa con le armi dell’ironia e del sarcasmo, diffusi da una radio privata da lui fondata. Un atteggiamento che non poteva rimanere impunito, con Peppino barbaramente ucciso da sicari mandati da Badalamenti. I cento passi del titolo del film di Marco Tullio Giordana (La meglio gioventù, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Romanzo di una strage), sono quelli

In questa nostra speciale recensione dedicata alle nuove edizioni home-video non ci dilungheremo sull’importanza e il valore del film vista l’enorme quantità di materiale esistente come testi di approfondimento e pagine web, vogliamo invece concentrarci sulla storia del film in home-video, partendo ovviamente dal formato DVD senza considerare le precedenti edizioni in VHS, aggiungendo qualche nozione storico-filologica a nostro avviso importante per fare luce su alcuni aspetti che negli anni si sono un po’ ingarbugliati. Tutto questo è possibile grazie

“Un video diventa virale. Mostra un uomo e una donna che si riprendono durante un rapporto sessuale. La donna è, tuttavia, identificata. Peccato che sia un’insegnante e dovrebbe essere un modello. E questo, inoltre, in una società (post-socialista ma in definitiva qualsiasi) che si sta perdendo in un discorso sui social network come luogo dove viene censurata ogni impudicizia, con saputelli pseudopolitici, sciovinismo ipocrita e grottesche teorie cospirazioniste. Ognuno ha un’opinione. Il dibattito si trasforma in un tribunale – sul